Tony DiNozzo Fanclub

Masalina "Max" Guevara Evans

in costruzione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous



    Nome nickname: elisa93

    Nome Personaggio: Masalina “Max” Guevara Evans

    Età del personaggio: 11 (15/08)

    Casa di Appartenenza: Tassorosso

    Stato di Sangue: Figlia di babbani

    Caratteristiche fisiche: Max è abbastanza alta per una ragazzina della sua età, infatti va oltre il metro e sessanta. È di corporatura normale e ha la pelle olivastra; è molto agile, in quanto adora lo sport e tenersi in forma. Ha gli occhi di un colore indefinito tra il verde e l’azzurro ereditati dalla madre. I capelli sono lisci e tenuti lunghi fino a poco oltre le spalle, castano scuro, mossi. Ha un ciuffo bianco sulla fronte dalla nascita, la cui origine è sconosciuta.


    Carattere: Odia profondamente il suo vero nome, Masalina, impostole dai gusti particolari dei suoi genitori, e aggredisce verbalmente (anche fisicamente, alle volte) chiunque la chiami così. Nonostante il carattere espansivo e solare che spesso mostra, in realtà è una ragazza molto riflessiva e solitaria. Non è mai riuscita a legarsi in modo particolare a qualcuno a tal punto da definirlo suo amico, perché non riesce a fidarsi delle persone. Ha sempre la testa tra le nuvole. È astuta calcolatrice e una bugiarda patentata, ma anche coraggiosa, spiritosa e divertente; soprattutto leale con le persone alle quali si affeziona. Odia l’ordine e tutto quello che è imposto, adora vivere alla giornata. Quando si intestardisce su qualcosa nessuno riesce a fermarla. Adora la musica celtica e gitana e un giorno vorrebbe tornare a Bilbao per visitarla meglio e magari scoprire qualcosa in più sulle sue origini gitane. Non bada molto al proprio aspetto fisico che ritiene solo una cosa secondaria, e si dedica con tutta se stessa nella realizzazione dei suoi sogni. Molti suoi conoscenti, e anche lei stessa a volte, la definiscono un "maschiaccio", per i suoi modi non sempre conformi ad una ragazza, soprattutto a causa dell'influenza dei suoi due fratelli maggiori. Parla correttamente l'inglese, lo spagnolo e la lingua gitana.


    Storia del personaggio: Max è di origini spagnole, precisamente gitane: suo padre, Juan Guevara, fa parte di quel popolo, mentre la madre è inglese. La misteriosa popolazione di cui è originaria l’ha sempre affascinata; fin da piccola riempiva di domande il padre. Visse a Bilbao, nelle provincie basche a nord della Spagna, dalla nascita fino a quando aveva 7 anni, poi a causa di pressioni da parte della famiglia della madre, Mary Evans, lei e il resto della famiglia si trasferirono nella contea di Norfolk, a Norwich.

    Così da un paese sempre soleggiato e in riva al mare era ad andata a vivere in una città sempre piovosa e nell'entroterra. All’inizio la cosa la scombussolò parecchio, ma pian piano riuscì ad abituarsi. Infondo sin da piccola lo spirito di adattamento era sempre stato una sua caratteristica principale.
    Gli altri ragazzini sia in Spagna che in Inghilterra l’avevano sempre tenuta a distanza, in quanto la ritenevano strana, essendo mezza gitana, per questo non ha mai legato con nessuno.
    I genitori si erano conosciuti ventiquattro anni prima, giovanissimi, in Spagna, quando Mary, la madre, stava facendo un corso di lingua spagnola e tradizioni basche. E fu li', davanti al College che frequentava, che vide per la prima volta Juan. Stava suonando musica gitana insieme ai suoi compagni e non appena i loro sguardi si incrociarono si innamorarono perdutamente l’uno dell’altra. La loro storia però non era ben vista dalla famiglia di lei che riteneva deplorevole il fatto che lei frequentasse uno zingaro, per quanto potesse essere una brava persona. Ma i due li ignorarono e si sposarono lo stesso secondo le tradizioni di Juan.
    Prima di Max ebbero altri due figli ai quali affibbiarono dei nomi molto particolari, che non appena fu possibile sostituirono con un soprannome (come la stessa Max d'altronde): il maggiore Dardano “Dan” di 23 anni, e il minore Triptolemo “Rosh” di 18, che è anche il suo migliore amico, in quanto è sempre stato l’unico che riuscie a capirla fino infondo.
    In famiglia lei è l’unica ad avere il dono della magia. Il giorno in cui arrivo' la lettera infatti tutti in famiglia rimasero increduli e parecchio diffidenti... infondo per chi non aveva mai creduto nella magia era molto difficile concepire che esistesse una scuola che la insegnasse.
    L’unica che non rimase sorpresa fu proprio Max, perchè aveva sempre sentito in cuor suo di essere diversa dagli altri a prescindere dalle sue particolari origini, e soprattutto a causa di tanti piccoli inspiegabili incidenti che le erano capitati sin da quando era bambina, chiaro sintomo della sua propensione alla magia, ma che erano sempre stati ignorati.
    Quando quindi ebbe conferma dei suoi poteri Max cominciò a chiedersi da dove derivassero, se, in parole povere, avesse altri parenti maghi come lei.
    E così scoprì che dalla parte del padre i suoi antenati avevano sempre praticato una magia potente purtroppo andata perduta con il susseguirsi delle generazioni. Curiosa, decise che avrebbe cercato più informazioni una volta arrivata a scuola per la quale parti' immediatamente e da allora inizio la sua avventura!



    Parentela: /


    Professione: Studentessa


    Animale: /


    Altri oggetti: /



    scheda in costruzione ^^




    <embed src="https://www.youtube.com/watch?v=SBGazCpuLII
    &hl=it_IT&fs=1&rel=0&autoplay=1&loop=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="160" height="25">

    Edited by ll Only Eyes ll - 6/4/2010, 10:42
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    CODICE
    <div style="OVERFLOW:auto; HEIGHT: 55px; WIDTH: 325px">INSERIRE CONTENUTO</div>


    Height: l'altezza della scrollbar
    Width: la larghezza della scrollbar

    CODICE
    <p align="justify"></p>

    testo giustificato ù.ù
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    13,232

    Status
    Anonymous
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    image


    Edited by ll Only Eyes ll - 26/9/2010, 15:40
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    imageimageimageimageimageimageimageimage
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous

    image

    « Y esta soy yo, asustada y decidida, una especie en extinción tan real como la vida »

    Nickname: ll Only Eyes ll

    image


    Nome Completo: Masalina “Max” Guevara Evans

    Età: 12 Studentessa; 15 Prefetta (15/08)

    Stato di Sangue: Figlia di babbani

    Occupazione: Studentessa (5/12/2009), Prefetto (17/3/2010), Vice Capitano Auror (25/9/2010)

    Casa di Appartenenza: Tassorosso


    Camera blindata:

    image

    Tesserino:




    « Dicen que soy una foto en blanco y negro »


    Caratteristiche fisiche:
    image

    Max è abbastanza alta per una ragazzina della sua età, infatti va oltre il metro e sessanta, e va molto fiera della cosa, e da brava torturatrice va infatti a rinfacciarlo a chiunque sia più basso di lei che incontri, poco importa se uomo o donna. È di corporatura abbastanza magra, non certo anoressica come certe ragazzine, come può testimoniare un residuo di pancetta, ma neanche sovrappeso, è quanto di più normale possa esistere; è molto agile, in quanto adora qualunque sport e tenersi in forma. Suo fratello Rosh da piccola la chiamava addirittura “Mono” (scimmia in spagnolo) per la sua mania di arrampicarsi sugli alberi, che ha però fortunatamente abbandonato. La sua agilità e le sue capacità fisiche sono notevolmente aumentate da quando ha seguito il corso per diventare Auror, non certo una passeggiata, insegnandole l’arte del mettere in pratica ogni sua risorsa al meglio. Ha un alquanto fastidioso tic che la porta a muovere le gambe mentre è seduta anche se è tranquilla e riposata, e che si intensifica terribilmente mentre è nervosa o spaventata, cosa che le crea parecchi problemi con chiunque si sieda, e ultimamente il tic si ripresenta anche quando è alzata.
    La sua pelle olivastra è tipica del suo paese natale nel Sud Europa, ma fa anche intuire allo stesso tempo che preferisce giocare all’aria aperta piuttosto che stare a casa come una scema. I capelli scuri con qualche riflesso rossiccio sono mossi e tenuti lunghi fino a poco oltre le spalle dandole un'aria sbarazzina, preferirebbe portarli corti, come un maschio, ma la madre non glielo permetterebbe mai visto che ha la mania dei capelli lunghi e fluenti. Una sua grande e unica particolarità è che presenta un ciuffo bianco di capelli sulla fronte dalla nascita, la cui origine è sconosciuta, che la caratterizza particolarmente, sebbene il fatto di essere diversa dagli altri anche sotto questo punto di vista non le dia fastidio e non abbia quindi mai pensato di tingerlo o almeno camuffarlo in qualche modo, certe volte desidererebbe tagliarselo via in quanto tende a ricaderle fastidiosamente sugli occhi qualunque espediente escogiti (legare i capelli, mollettone, fermagli ecc.). Il viso è quasi sempre illuminato da un sorriso splendente e solare, la sua maschera, che le fa formare delle fossette sulle guance.
    Non presenta altre particolarità, ha un normalissimo naso, piccolo e a patata, delle normalissime orecchie, con il lobo staccato. Quando sorride di cuore o ridacchia abbassail capo verso il petto e fissa dal basso la persona interessata. Ha gli occhi di un colore indefinito tra il verde e l’azzurro ereditati dalla madre inglese, e in contrasto con i suoi tratti somatici latini, vengono messi in risalto dandole un’aria esotica e interessante.



    « Dicen que soy una chica normal con pequeñas manías que hacen desesperar »


    Carattere:

    La prima cosa che bisogna sapere su di Max è che odia profondamente il suo vero nome, Masalina, impostole dai gusti particolari (e a parere suo "orripilanti") dei propri genitori, e aggredisce verbalmente (anche fisicamente, alle volte, meglio non scherzare con lei su questi tasti dolenti!) chiunque la chiami così.
    Nonostante il carattere espansivo, solare e soprattutto superficiale che spesso mostra in pubblico, come se fosse una maschera da indossare per evitare di mostrare la sua vera natura, e che spesso la mette nei guai con i genitori, in realtà è una ragazza molto riflessiva e solitaria che trova molto difficile relazionarsi con gli altri, per un motivo o per un altro.
    Non le piace comandare, anzi lo odia visto che tende a voler stare il meno possibile al centro dell’attenzione degli altri, ma quando la situazione lo richiede la fermezza del suo carattere la spinge a prendere le redini del gioco.
    Non è mai riuscita a legarsi in modo particolare a qualcuno a tal punto da definirlo suo amico o amica, perché non riesce a fidarsi delle persone a causa delle brutte esperienza passate vivendo in una zona di guerriglia come i paesi baschi e delle discriminazioni portate dal fatto di far parte della popolazione in minoranza.
    Sembra sempre con la testa tra le nuvole, che pensa ai fatti suoi, senza accorgersi di quello che le sta accadendo intorno, ed è forse questa la sua più grande qualità, in quanto così nessuno si accorge della sua furbizia. Un'altra cosa che la caratterizza è la sua particolare predisposizione nel notare i piccoli dettagli e il suo notevole intuito, che uniti alla sua tendenza a scrutare le persone per capire con chi ha a che fare, una difesa necessaria per un tipo come lei, la tendono molto predisposta a capire quasi immediatamente le persone e quello che stanno pensando.
    Inoltre è anche astuta, calcolatrice e una bugiarda patentata, tanto che spesso le persone non riescono a capire se dice la verità o no, ma anche coraggiosa, spiritosa e divertente una volta fatta amicizia e superate le prima barriere; è soprattutto leale con le persone alle quali si affeziona, non le tradirebbe mai. Per nulla al mondo.
    Odia l’ordine e tutto quello che è imposto, lo trova estremamente fastidioso, adora vivere alla giornata, perchè ritiene che vivere una vita senza libertà di fare quello che si desidera nei limiti consentiti non è una vita vissuta a pieno. odio profondamente i gatti, ai quali è pure allergica e loro corrispondo questo suo "amore" smisurato, in particolare con Axel, il gatto di Maxine, una sua compagna di casata. Inoltre non adora gli animali in generale. Quando si intestardisce su qualcosa nessuno riesce a fermarla, a meno che non la si ricatti pesantemente. Adora la musica celtica e altra abbastanza legate alla tradizione o almeno in qualche modo particolare e diversa, il suo gruppo preferito è un gruppo spagnolo, El Sueño de Morfeo, non molto famoso se non all’interno dello stato ma che lei adora con tutto il cuore. Un altro gruppo che adora sono i One Republic, gruppo americano, e Nek, un cantante italiano. Non le piacciono le cose commerciali e cerca in tutti i modi di non uniformarsi alla massa, neanche nel vestiario, che al contrario di quello di una normale ragazzina della sua età tende a essere estremamente maschile e sempre sportivo. In particolare ha una passione per le felpe (rigorosamente col cappuccio!) e i pantaloni larghi e pieni di tasche.
    È una grande appassionata di film, forse però questa passione gliel’ha passata il fratello più grande Rosh, al quale è molto legata.. Di solito predilige film comici o comunque che non si mantengono troppo pesanti, le piacciono però anche quelli che ti portano a ragionare tanto, come alcuni thriller e per lei è sempre una soddisfazione riuscire a indovinare l’assassino o comunque a risolvere il mistero. Non le piacciono i film horror perché li trova stupidi, in quanto sa sempre quando sta per arrivare una scena “paurosa” e non rimane così sorpresa, e inoltre riesce SEMPRE a capire la fine del film, con immenso rammarico dei fratelli a cui rovina la sorpresa.
    Un giorno vorrebbe tornare a Bilbao, la propria città natale, per visitarla meglio e magari scoprire qualcosa in più sulle sue origini gitane su cui il padre non le aveva mai voluto dare informazioni, con suo immenso disappunto e crescente curiosità durante gli anni.
    Non bada molto al proprio aspetto fisico, forse per niente, che ritiene solo una cosa secondaria, non ritiene infatti importante quello che le persone pensano di lei, e si dedica con tutta se stessa nella realizzazione dei suoi sogni e nelle altre attività e hobby che adora svolgere, tra cui scrivere disegnare e praticare arti marziali.
    Ultimamente si è anche appassionata alla storia del popolo ebraico che vede altrettanto perseguitato quanto, se non di più del suo, nel corso della storia mondiale. E' quindi molto sensibile ad argomenti come la politica e le persecuzioni razziali ed ha una vera passione per i dibattiti che trattano di questi, quindi tutti cercano di evitare gli argomenti in sua presenza.
    E' negata per qualsiasi cosa da imparare a memoria, e questo le crea parecchi problemi in alcune materie basate sulla memoria, riuscendo però ad avere un enorme capacità di rielaborare i contenuti, per cui la sua materia preferita è la Storia della magia. Inoltre riesce sempre a trovare una via d'uscita quando si trova anche in guai seri, cosa che l’ha salvata più di una volta nel corso della sua vita.
    Molti suoi conoscenti, e anche lei stessa a volte, la definiscono un "maschiaccio", per i suoi modi non sempre conformi ad una ragazza, soprattutto a causa dell'influenza dei suoi due fratelli maggiori. Parla correttamente l'inglese, lo spagnolo e sa qualche parola di ebraico.



    « Dicen que soy un libro sin argumento, y que me pierdo entre mis sueños »


    Background:

    image

    L'inizio della fine

    Kavin Juan Guevara Bodì e Victoria Charlotte Pauline Evans si conobbero per caso una fresca mattina primaverile, davanti l’allora Università di Bilbao, che cambiò in seguito nome in Università dei paesi Baschi, quando avevano solo rispettivamente ventiquattro e diciannove anni. Victoria, figlia di una nobile e ricca famiglia babbana inglese, stava facendo un corso di lingua spagnola e tradizioni basche, su permesso dei genitori. L’avevano sempre affascinata le tradizioni di quel paese e soprattutto di quel popolo misterioso che viveva così a Nord e sempre in lotta con il resto della nazione, inoltre era un modo come un altro per allontanarsi dai suoi genitori come aveva fatto anche sua sorella del resto, un anno più grande di lei. Questo le permetteva di studiare il popolo degli emarginati. Il popolo degli zingari. Il popolo di Juan insomma. Lui sapeva cosa volesse dire vivere in quello stato e accontentarsi di poco, ma non si era mai rassegnato al suo destino, per cui preferiva essere chiamato col secondo nome piuttosto che col primo, Kavin, e tipicamente gitano. Sperava che almeno questo l’avrebbe allontanato dagli insulti e dai continui rifiuti di lavoro a causa della sua etnia. Rifiutarono addirittura di prenderlo nella marina per seguire le orme del padre, Cesar Ricardo Guevara Montèz morto a soli ventotto anni quando lui ne aveva appena tre, a causa delle sue origini da parte materna. Rimase molto turbato da questa ingiustizia che lo portò a dedicarsi completamente alla musica e a esibirsi per strada insieme a due suoi amici. Suonavano musica gitana, che sebbene non gli facesse piacere era parte di lui, come il sangue nelle sue vene. Ma fu proprio questo che gli permise di conoscere la futura donna della sua vita. Capitò quella mattina che i suoi compagni fossero troppo impegnati a cercare di racimolare denaro in modo non molto legale. Lui aveva sempre rifiutato quel tipo di affari nei quali i suoi amici tentavano di coinvolgerlo da ormai anni, per cui decise di esibirsi lo stesso. Ma con scarsi risultati. Stava ormai per smontare quando una ragazza gettò dentro la sua custodia della chitarra, lasciata per terra volutamente aperta per quello scopo, una banconota piuttosto consistente. Sconvolto quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti la donna più bella che avesse mai visto. Capelli rossi lunghi, incarnato pallido ma con le gote rosse, lunghe ciglia e due labbra rosee, il fisico era slanciato e in forma. Quella donna era sicuramente alta quasi quanto lui che non era di certo basso. Era tutto il suo opposto per il resto, lui era di carnagione scura e con capelli e occhi castani, con tanto di pizzetto, era sporco e aveva l’aria piuttosto poco raccomandabile a causa del fisico imponente. Lei invece era davvero bellissima. Peccato che stesse piangendo.
    - Posso chiederti di eseguire una canzone? Sono Victoria, e oggi sono stata lasciata dal mio fidanzato...-inutile dire che il ragazzo rimase imbambolato una buona manciata di secondi a bocca aperta, senza sapere ne cosa fare ne cosa dire, quel nuovo arrivo gli aveva completamente mandato il cervello in pappa. Tanto da fare preoccupare la donna che si era avvicinata di più per vedere come stava, facendolo arrossire quando gli ripeté la sua richiesta altrettanto imbarazzata. Fu allora che lui si riscosse un po’ e grattandosi la nuca con gli occhi bassi e mortificati riuscì finalmente a trovare la forza di parlare.
    - Oh vero, vero! Scusa... è che non sono in grado di cantare una canzone adatta a una ragazza come te, ma... non posso crederci! Esiste davvero qualcuno che riesce a lasciarti sfuggire?- disse quasi balbettando alzando lo sguardo appena. Che fosse stato troppo sfrontato? Non se ne curò, era un partito perso già in partenza. Ma la ragazza al posto di indignarsi si intristì e gli rispose. Gli rispose!
    - E’ che non mi capiscono e non sanno cosa vuol dire cercare l’amore, qualcuno... perché non sono mai stati soli... Oddei come sono stupida! Lascia stare! Non dovrei importunarti con le mie cavolate...-
    - Non importuni... ti capisco...- disse semplicemente Juan guardandola negli occhi per la prima volta. Scuri come la notte i suoi, azzurro-verde quelli della ragazza. vide uno scintillio che si rifletté pure nei suoi e lei seppe che non mentiva e che la capiva davvero. Non ci fu bisogno di altre parole. Lei lo prese per il polso e dopo averlo aiutato a raccogliere le sue cose dalla strada lo trascinò con se e quando lui chiese spiegazioni si limitò a rispondere con una scrollatina di spalle e dicendo di non voler tornare a casa sola. Si limitò così ad assecondarla e seguirla per parecchio tempo, quasi in silenzio fino a quando no raggiunsero un enorme villa che si rivelò l’alloggio temporaneo della ragazza. Era veramente grandissima! E lui non volle credere alle sue orecchie quando lei disse che quella dei suoi genitori era ancora più grande. Ma chi erano loro? Dei miliardari? Rimase alquanto turbato e ancora più sorpreso, quella ragazza così bella e ricca l’aveva portato a casa sua e dopo averlo conosciuto appena qualche minuto prima, e cosa ancora più sconvolgente lo fece entrare in casa. Parlarono per ore. Del difficile rapporto che aveva lei con i suoi , del fato di sentirsi pienamente realizzata di studiare là a Bilbao e si essere finalmente riuscita ad allontanarsi da loro a causa dei quali non aveva mai avuto amici. Lui l capiva e in breve si ritirò a raccontare anche la sua di storia. E quello che a detta di Victoria doveva essere un caffè divenne un pranzo, e poi una merenda, e poi una cena.
    - E’ tutto il giorno che parliamo e non so neanche come ti chiami!- esordì lei quando il buio era ormai calato asciugandosi gli occhi, aveva riso fino alle lacrime, cerando si darsi un contegno allungò la mano verso di lui - Io sono Victoria...-
    - Io sono Juan!- rispose lui con un biscotto bocca non esitando ad avvicinarsi e a stringere quella mano chiara e delicata nella sua. E fu in quel momento che si rese conto di non desiderare mani da stringere che non fossero le sue. Occhi da leggere nel profondo che non fossero quelle iridi chiare. Era stato fregato alla grande.
    - Non eri gitano?- domandò lei confusa.
    - Si, è il mio secondo nome infatti, lo preferisco a Kavin... mi fa sembrare più simile agli altri, più normale..-
    - Non è il nome a decidere chi sei... ma solo tu!-
    - Tori!- esordì lui con un sorriso enorme indicandola.
    - Cosa?-
    - Da ora in poi ti chiamerò Tori! Se il nome non decide che siamo possiamo scegliere quello che vogliamo... giusto?-gli occhi del ragazzo luccicavano, era felice, sapeva di aver finalmente trovato l’anima gemella e osservando Tori ridacchiare tra se e se imbarazzata e cercare il suo sguardo seppe che per lei era lo stesso.
    -Giusto!- disse sorridendo.
    Così inizio la fine di Max, o meglio... di Masalina.



    image

    Bilbao

    Inutile dire che da quel fortuito e casuale incontro cominciarono a stabilire una forte complicità e una solida amicizia. Passando sempre più tempo insieme però, si resero conto che quella che pareva una semplice e dolce amicizia in realtà era qualcosa in più. Qualcosa di fantastico e unico. Nonostante questa consapevolezza rimasero per un anno a fare finta di nulla, stuzzicandosi, ma quando arrivava il momento di mettere a nudo i sentimenti c’era sempre uno dei due che si ti tirava indietro, colto da mille paure, non del tutto infondate. Infine un giorno finalmente si decisero a fare una mossa, o meglio... Tori si decise. Appena usciti dal cinema, nel quale si recavano minimo una volta alla settimana visto la fissazione della ragazza per i film, ebbero una piccola discussione sui diversi significati del film, “IL mio vicino Totoro” e la ragazza dopo aver ascoltato l’amico esporre la sua teoria infuriato, lo baciò senza preavviso. Rimasero a fissarsi con gli occhi sgranati per una manciata di secondi, ma subito dopo lo sguardo cambiò e lo stupore mutò in dolcezza e consapevolezza. Si erano trovati.
    I rispettivi amici, dapprima così entusiasti per la loro amicizia, non furono molto d’accordo per quella novità. Ritenevano che uno dei due avrebbe ferito l’altra. M non successe nulla di tutto quello che dissero. Anzi il loro rapporto divenne sempre più stretto fino a che Juan non decise di fare il grande passo e chiedere la mano della donna della sua vita, ottenendo ovviamente una risposta affermativa da una entusiasta Tori che gli si lanciò letteralmente addosso facendolo cadere a terra. La loro cerimonia di nozze si svolse in gran segreto per via dei genitori di Tori. L’unica parente che si presentò fu la madre di Juan, Mirsada Bodì. Anche visto che a parte i genitori della sposa non c’erano altri parenti. Forse una sorella andata via di casa giovane, ma nessun altro. Ma quello non turbò nessuno dei due, anche perché la loro unione si svolse in municipio visto che erano di due religioni completamente diverse. Così a 3 anni da quando si erano conosciuti, il 15 Settembre, Tori divenne finalmente la signora Guevara.
    Quell’anno inoltre lei riuscì a conseguire la laura per il suo corso di studi e cominciò a insegnare in una piccola scuola di bambini gitani, spiegando loro le tradizioni spagnole, in modo che si potessero integrare. Juan invece cominciò a lavorare come barista in un bar, nel quale poi la sera tentava di esibirsi col suo gruppo. La loro vita trascorse così tranquilla e allegra. I genitori di Tori insistevano che lei tornasse in Inghilterra, ma lei non gli aveva nemmeno detto di aver conosciuto Juan, si rifiutava dicendo che quel lavoro la rendeva felice. Per cui continuavano anche a mandarle denaro. Sembrava che niente potesse andare storto. E la loro gioia crebbe ancora quando due anni dopo Tori scoprì di essere incinta. Il bambino nacque il 24 Febbraio, e purtroppo per lui capitò tra le mani dei suoi genitori, che seguendo il filo di pensiero che li aveva uniti fin dal loro primo incontro, lo chiamarono Dardano Daniel. Inutile dire che il bambino si sarebbe reso conto di quello che gli avevano fatto i genitori. Però nonostante questa notizia fantastica, Tori si rifiutò ancora una volta di parlarne ai suoi genitori, cosa che fece anche tre anni dopo quando nacque anche il suo secondo figlio il 27 Novembre. Se Dardano era uguale alla mamma, Triptolemo, si... lo chiamarono così quel povero ragazzo, era invece una copia sputata del padre. I due ragazzini rendevano così felici i genitori che si scordarono del problema che c’era dietro l’angolo.
    Così il giorno dopo del quinto compleanno di Triptolemo quando si ritrovarono Marion Williams e George Harold Steven Evans davanti rimasero letteralmente pietrificati. La discussione che si ebbe tra genitori e figlia furono memorabili, e Juan in seguito giurò di non aver mai visto Tori così arrabbiata se non un’altra volta da quando si conoscevano. La visitina a sorpresa dei genitori della donna finì a dir poco male. I signori Evans decisero di tagliare i fondi alla loro piccola famiglia che dovettero abbandonare la residenza affittata, dove avevano vissuto fino ad allora, e trovarsi un appartamento. Ma nonostante queste difficoltà la famigliola rimase unita e accettò anche l’ultima novità. Infatti cinque mesi dopo scoprì di aspettare un altro figlio da quattro. La notizia non fu presa benissimo dai due coniugi che avevano fin troppi problemi a cui pensare senza dover badare anche ad un altro figlio. Discussero molto sulla possibilità di darlo in adozione, e alla fine decisero di rimandare la decisione a quando sarebbe nato, o meglio... nata.
    Max, ovvero Masalina Guevara Evans nacque così un’afosa nottata di ferragosto, in un piccolo ospedale di Bilbao.. La madre che all’inizio aveva pensato di darla in adozione ci ripensò non appena vide quell’esserino tra le sue braccia e i suoi occhi verde acqua incrociarono quelli dolci e dello stesso colore, della figlioletta. Fu quindi accolta con grande festa in famiglia, soprattutto da Triptolmeno che da tanto desiderava una sorellina o un fratellino e dalla nonna Mirsada che aveva finalmente la sua nipotina. Fin da piccola di Max furono chiare due cose: {Da completare}



    {Da completare}



    Famiglia:
    image

    Primo Anno:


    image
    Smistata nella casa di Tosca Tassorosso, il Primo anno di Max ad Hogwarts trascorre in modo abbastanza normale sebbene lei arrivi a metà anno, durante le vacanze di Natale e con le lezioni già iniziate, ma per lei va bene lo stesso, anzi meglio, in quanto così ha più tempo per riuscire ad imparare ad adeguarsi meglio a quella nuova realtà che la circonda e ad orientarsi all’interno del castello. Per lei è tutto una novità assoluta e qualcosa di incredibile, a cominciare da quelle strane scale che si muovono a piacimento e per finire nei quadri che hanno vita propria. Essendo vissuta sempre per i conti suoi e in lotta con il mondo, all'inizio tende a chiudersi nel suo angolino e a dedicarsi solo allo studio, senza curarsi dei rapporti umani come ha sempre fatto. Non appena arrivata a scuola, la giovane Tassorosso, è subito invitata al Collettivo organizzato per gli studenti del primo anno su concessione del professor Whitefog a Tenaga, una sua coetanea della casa di Grifondoro. Durante la riunione la ragazzina si sente profondamente spaesata insieme a tutte quelle facce nuove e sconosciute che non riesce ad assimilare, e inoltre si rende conto di essere davvero molto distante dal mondo magico al quale appartiene suo malgrado, quindi, una volta finita la riunione decide di fare delle ricerche personali per migliorare le sue conoscenze.

    Dopo il Collettivo, decide di recarsi a Diagon Alley per rimediare alla sua negligenza negli acquisti, cosa che si rivela alquanto lunga e noiosa, come qualunque cosa che implichi il fare compere per lei d’altronde. Stanca di aver passato tutta la giornata a girare per negozi, anche se si è rifiutata categoricamente di comprare un animale, ed infreddolita a causa della neve e delle basse temperature, che lei odia immensamente, si reca al pub "Il Paiolo Magico", di cui ovviamente non aveva mai sentito parlare essendo nata babbana, e dove fa la conoscenza con alcune ragazze molto simpatiche e per giunta tutte del suo anno. Ed è qui che fa la conoscenza di quella che diventerà una delle sue migliori amiche in assoluto, e la prima che saprà donare alla ragazza un po’ di affetto finalmente: Ruslana Korshunova giovane ragazza di Corvonero con cui scopre di avere tanto in comune, soprattutto una sensibilità spiccata. Durante la sera, loro e le altre ragazzine decidono di recarsi Lago Nero per chiacchierare e conoscersi meglio. Ma una volta arrivate là e aver trascorso la fredda serata invernale piacevolmente parlando del più e del meno, provando a immaginare quello che riserbava loro il futuro, vengono interrotte da qualcosa che esce dall'acqua, spaventate pensano sia un mostro marino, ma Max ritiene invece che fosse molto simile ad un tritone e quindi tecnicamente INNOCUO. Le primine decidono così di allontanarsi dalle sponde per evitare di avere qualche incidente.
    image


    Durante l’anno ad Hogwarts la ragazza fa la conoscenza dei suoi nuovi e strambi professori, ovviamente anch’essi maghi, ognuno diverso dall’altro e con una storia diversa alle spalle. Si affeziona in particolare alla professore di Storia della Magia, che la fa innamorare del tutto della materia. Con suo sommo rammarico scopre però di non andare molto d’accordo con Cura delle Creature Magiche, materia insegnata da Logan Whitefog, genitore di Wyatt, uno dei Caposcuola. Sebbene l’uomo le faccia simpatia si ritrova così ad avere seri problemi con la sua materia, e quando scopre che una lezione del quadrimestre precedente riguardava un tipo di gatto magico la ragazza si ritrova a ringraziare il cielo per aver avuto la fortuna di non avervi partecipato. Durante una delle lezioni di questa materia imparare però utili incantesimi di primo soccorso che in seguito terrà sempre a mente, in quanto importantissimi. E nonostante i problemi riesce a guadagnarsi lo stesso un Oltre ogni previsione alla fine.
    Altra materia con cui scopre di non andare d’accordo è Divinazione. Non le va proprio giù l’idea che tutto sia già scritto e che quindi possa essere già letto, e per lei sono tutte cavolate le cose come leggere i tarocchi o le mani. Lei infatti non credeva nel destino, lo riteneva solo una sciocca credenza di chi si vuole scrollare di dosso le proprie responsabilità incolpando qualcos’altro, oppure un modo usato dai maghi mediocri e imbroglioni per accumulare più soldi dagli stolti. Ma nonostante queste divergenze di pensiero riesce a strappare un Accettabile pure qui.
    L’ultima materia con cui sente di non avere affinità è Pozioni. Già ai tempi di Diagon Alley, infatti, quando era andata a comprare l’occorrente per questa materia e aveva fatto la conoscenza di Medea Grael, la ragazza si era resa conto che una disciplina che richiedeva concentrazione, memoria e attenzione, oltre che un notevole seguire le regole, non faceva proprio per lei. Quindi era rimasta estremamente stupita quando si era resa conto di essere invece abbastanza brava da raggiungere un’Eccezionale.
    Le altre lezioni, come Babbanologia e Difesa contro le Arti Oscure non le danno assolutamente problemi, e riesce addirittura a eccellere in Incantesimi e in Trasfigurazione, materie curate da due professori giovani, in particolare l’insegnante della prima, e le permettono di imparare molti incantesimi, come quelli di disarmi e di difesa, o l’incantesimo Evanesco, alla base del programma di Trasfigurazione.

    image

    La sua permanenza a Hogwarts nei mesi futuri viene allietata da una grande notizia che la riempie di orgoglio e di nuove responsabilità.
    Viene scelta come nuovo Prefetto Tassorosso.
    Rimane così colpita da quella scelta così importante che ricade su di lei ci si dedica anima e corpo per tutto il restante anno. Perché lo vede come un modo per rispettare le poche persone che si sono fidate di lei. Così comincia ad aprirsi di più dovendo prendere in mano le redini delle sorti della casa e dovendo consigliare gli altri studenti. Tuttavia rimane sempre una ragazza che sta sulle sue, senza sbilanciarsi troppo nelle amicizie e dedicandosi solo alle attività scolastiche. In questo influisce il fatto che la sua unica amica, Ruslana, che lei chiama affettuosamente Rus, a causa di una malattia, non frequenta più il castello e le lezioni, facendo sentire Max sola come non mai. Una volta scoperto cosa significa non stare soli è per lei difficile riuscire a ritornare come prima, cerca così di legare con qualcuno ma le sue sono solo deboli e fragili conoscenze che finisco subito nel dimenticatoio.

    Durante l’anno scolastico, non avendo altro da fare, si mette a studiare cose più avanzate di quanto le toccherebbe visto il suo primo anno, ma infondo non fa mai male a nessuno studiare un po’ di più, no? Inoltre lo vede come un modo per mettersi al passo con le conoscenze degli altri, che essendo sempre vissuti nel mondo della magia trovano tutto quello che lei ritiene nuovo e affascinante una cosa banalissima e naturale. In quel periodo si sparge a scuola la voce che gli Auror stia effettuando le selezioni, avendo sempre ammirato questo lavoro la ragazzina decide di presentarsi, quasi per gioco. Er questo rimane alquanto stupita quando scopre di essere riuscita a passare e di essere diventata un Auror a tutti gli effetti. Da allora la sua vita diviene ancora più piena di responsabilità ed impegni, ma per fortuna l’estate giunge presto, e con essa il riposo.

    Viene promossa con Oltre Ogni previsione al Secondo anno, sebbene abbia frequentato solo un trimestre. Nel breve periodo passato a scuola però, si rende conto di avere una grande passione per la Storia della Magia, anche grazie alla professoressa Mugain O'Connor, e si ripromette di studiarla anche fuori dagli orari scolastici, per saperne sempre di più. Durante queste sue ricerche a lei si unisce la Grifondoro, Aveline Bennet, ragazza rimasta a scuola come lei per recuperare alcune materie e passare l'anno, che incontra per caso in Biblioteca e con cui dpo decide di recarsi al Lago Nero e intraprendere una ricerca sulle origini del suo strano ciuffo bianco che ha sin dalla nascita, sperando di trovarvi una spiegazioni nei libri. Le prime ricerche purtroppo si rivelano infruttuose però, non riescono infatti a trovare indizi se non qualche leggenda babbana facilmente spiegata e reinterpretata dai maghi. Poi proprio mentre stanno per perdere le speranze Max riesce a trovare un indizio in un libro, in cui si parla delle migrazioni dei gitani e che lì fa risalire alle vecchie tribù di Israele sparite e disperse, di cui si sa che un gruppo aveva particolarità fisiche particolari... {In corso}

    Soddisfatta del suo risultato tanto sperato a scuola decide di rimanere a Hogwarts per buona parte dell'estate, anche perché non sopporterebbe di dover tornare dai suoi, ormai sono troppo diversi e sente che le cose che ha con loro in comune sono sempre di meno, per cui preferisce scappare piuttosto che affrontarli. Durante questo periodo fa la conoscenza con Medea, prefetto Serpeverde con cui sino ad allora aveva scambiato si e no due parole, che le offre una soluzione per l'incredibile caldo portato dai lunghi capelli della giovane, nella Stanza delle necessità... {In corso}

    In un'afosa giornata di Giugno mentre si reca nel Parco che costeggia tutto il castello, con l'intento di stare un po' all'aria aperta al fresco e di disegnare, viene interrotta dalla compagna di casa più piccola, con cui condivide anche il soprannome, infatti anche lei viene chiamata Max. All'inizio Max la trova alquanto fastidiosa, visto che è tutto l'opposto di lei, ma a poco a poco comincia a farsela piacere arrivando persino a farle un disegno di una nuvola che aveva visto, decorandolo un po'. Infondo quella ragazzina è tutto quello che Max ha sempre voluto essere: spensierata e infantile, ma con un cuore enorme. Ma purtroppo la storia si evolve in modo alquanto pericoloso visto che Maxine, distraendosi, cade in un buco facendosi male alla caviglia e la giovane Prefetta l'unica che può salvarla. {In corso}



    Secondo Anno:

    L’estate trascorre veloce ad Hogwarts per Max, ed è così con suo profondo dissenso che i genitori la intimano a tornare almeno un mese a casa con loro. Purtroppo la ragazzina si ritrova a non essere molto entusiasta della cosa, non sa neanche lei bene perché, ma ormai sente che i suoi genitori sono quasi degli estranei. Però, nonostante gli iniziali tentennamenti lascia la scuola e passa il mese di agosto a Norwich nella sua casa. La convivenza dei genitori è più difficile del previsto, non riesce infatti a sopportare i loro sguardi carichi di rancore e diffidenza. Ormai non la reputano più una di loro, ma quella “strana” della famiglia. Per Max essere discriminata non è una novità, le è successo per tutta la sua vita per un motivo o per un altro. Ma subire questo dai propri genitori... ecco è questo che non si sarebbe mai aspettata e a cui non si sarebbe mai abituata. Passa così un’estate orribile, sentendosi in gabbia e trovando sollievo solo nella compagnia di suo fratello Rosh, con cui cerca di passare più tempo possibile, e la sua ragazza Meredith. Al contrario con il fratello più grande la situazione è insostenibile a momenti. Se i genitori tentano infatti di nascondere gli sguardi nei suoi confronti lui lo fa con arroganza e la sua solita faccia da schiaffi. Persino il suo compleanno è rovinato dalla poca partecipazione della famiglia. Le regalano un berretto rosa (colore che lei odia), Dan un pettine, e Rosh un nuovo album da disegno e una matita, l’unico che dimostra ancora una volta di conoscerla veramente. Ci rimane molto male quando nessuno dei suoi amici le invia una lettera di auguri. Ma se ne fa una ragione ben presto, riuscendo a estraniarsi da quel mondo grigio facendo maratone di film.

    Il giorno in cui arriva finalmente la lettera del preside che la invita a frequentare il suo Secondo anno ad Hogwarts, la ragazzina fa i salti di gioia. Finalmente potrà tornare tra quelle mura tanto care. Fa così tutta eccitata i bagagli e aspetta con impazienza il giorno in cui potrà finalmente prendere il treno per la sua adorata scuola. Quel giorno si sveglia stanchissima, anche perché sarà un lungo viaggio per arrivare a Londra, accompagnata da Rosh fino alla stazione lo saluta quasi con le lacrime agli occhi e poi va via confondendosi tra la folla. Una volta arrivata sul treno si ritrova a godere dei privilegi di essere un Prefetto andandosi a sistemare tra di essi e i Caposcuola nell’apposito scompartimento fornito di tutti i confort. All’inizio rimane un po’ isolata e sulle sue, ma l’arrivo di facce conosciute come quella di Medea e il simpatico racconto del Caposcuola Grifondoro Alastor, la mettono più a suo agio, permettendole così di scambiare quattro chiacchiere coi suoi colleghi e conoscerli meglio finalmente. E non appena messo piede fuori dal treno, con la testa ancora scombussolata, la ragazza viene quasi aggredita da un enorme gufo con una lettera del Ministero nel becco. Ed è in quel momento che la ragazza di ricorda di aver fatto richiesta, verso Maggio e approfittando del suo già sconvolgente ruolo di Auror, di diventare Vice Capitano di essi. Normalmente non avrebbe ma fatto una cosa del genere, ma Ruslana e Maxine sapevano essere molto convincenti. Così titubante aveva aperto la busta, scoprendo di essere riuscita a ottenere il posto. Eera quasi svenuta dalla sorpresa e dalla gioia. Era divenuta Vice Capitano degli Auror Sotto la guida di Lexody Wellman. Non un uomo, una leggenda. {In corso}

    Tornare a scuola non le sembra neanche vero. Dopo tanto tempo finalmente può tornare dai suoi amici, e soprattutto non essere più fissata in modo strano per via del suo ciuffo particolare o della sua natura magica. Trascorre così i primi giorni in pace e armonia, beandosi del sonno fino a tarda ora, da sempre negatogli dai genitori. Ed è in una di queste mattine, semplici e tutte uguali tra loro, al Cerchio di Pietre nei parchi della scuola che fa la scoperta che renderà il resto dell’anno a dir poco stupendamente piacevole. Ruslana. La sua Ruslana è tornata. Con un moto d’affetto di solito a lei estraneo non appena la vede le lancia le braccia al collo abbracciandola con affetto. Le è davvero mancata la sua migliore amica, e trascorrono così tutto il tempo a parlare delle reciproche estati, facendo sentire Max un po’ a disagio per via delle sue patetiche in confronto a quelle di Ruslana, alla fine però riesce a lasciare stare e a divertirsi con chi ama veramente. {In corso}

    Il suo gioioso momento di pausa in attesa delle lezioni viene però interrotto da una busca notizia. Dovrà comprarsi un animale per potervi partecipare. L’anno prima era riuscita a scampare al pericolo, ma evidentemente quest’anno per lei non c’era scampo. Si era così presa di coraggio e recata a Diagon Alley, l’unico posto che conosceva adatto alla compravendita di animali. Sperava solo di non incontrare nessuno che conosceva. La ragazza infatti era conosciuta per la sua fama di non amante degli animali, essere dal cuore di pietra che non si faceva commuovere neanche da un cucciolo, e se l’avessero vista in un negozio nell’atto di comprare uno di quegli esseri poco progrediti le sarebbe di sicuro finita male. Ma aveva dovuto correre il rischio lo stesso ed era andata spedita al Serraglio Stregato. Ed era lì, in vetrina, che l’aveva visto.

    “Stava quasi per perdere le speranze ed entrare a chiedere aiuto quando vide una gabbia di scoiattolini con delle curiose strisce nere sul dorso. Tutti si prendevano a colpi per giocare, tranne uno. Lui che stava in disparte, per un attimo i loro occhi si incrociarono e lui sembrò quasi animarsi. Scattò sulle zampe e tentò di avvicinarsi col musetto.
    “Questa deve essere magia...” pensò capendo che era quello l’animale che voleva. Nessun altro.”

    Una volta entrata però aveva fatto una spiacevole constatazione: Ruslana lavorava lì. Colta improvvisamente dalla vergogna aveva cercato di fare le cose il più velocemente possibile, non senza balbettare e arrossire fino alle orecchie, ma ovviamente la ragazza Corvonero aveva subito capito tutto, e con un sorriso sotto i baffi le aveva retto il gioco fino a che non era uscita dal negozio. Era a quel punto che aveva pensato per la prima volta al nome che gli avrebbe dato. Naa.








    Nel suo I-Pod:





    Animale:

    Nome: Naa (Parola ebraica singificato: Puro)
    Compleanno: 21 Luglio
    Specie: Tamias Striatus
    Cibo preferito: Pistacchi, o comunque la frutta secca in generale.
    Caratteristiche fisiche: Naa come tutti gli esemplari della sua razza è di un colore che va dal grigio al marroncino. Presenta sulla schiena 5 striature scure e fra le due sui fianchi il pelo è invece di un colore chiaro che dà sul bianco. La coda pelosa è scura sulla parte superiore, con un bordo grigio chiaro. Essendo ancora un cucciolo è piccolo e raggiunge a stento i dieci centimetri (non contando la coda). Ha degli occhietti scuri vispi e profondi, che si osservano sempre intorno con curiosità e circospezione. Non ha particolarità fisiche così evidenti da essere ritenute tali, a parte il musetto dolce che inganna la sua natura pestifera ovviamente.
    Caratteristiche psicologiche: Il piccolo Naa è molto simile alla sua padrona, anche per questo lui è l'unico animale ad andare d'accordo con Max, presenta una profondità quasi umana e riesce subito a capire le intenzioni della ragazza alla quale è profondamente fedele e che ascolta sempre e comunque. Sin dal loro primo incontro al Serraglio Stregato infatti è subito stata evidente la grande intesa che li lega e che probabilmente sarà difficile da spezzare. E' un tipetto curioso, che per questa sua particolarità spesso rischia la vita avventurandosi fuori da cappuccio della padrona, dove suole passare le sue giornate divertendosi a disturbarla, nei momenti meno opportuni, come ad esempio il momento della posta mattutina, in cui la sala grande è piena di gufi, per non fare nomi di rapaci particolarmente interessati a lui (Non citerò di certo Ton! Non potrei mai citare il gufo di Maxine!) di cui lui rappresenta uno dei piatti preferiti, le lezioni, anche quello estremamente pericoloso soprattutto quando c’erano lezioni come pozioni che implicavano il tagliare esserini. Per il resto è un cucciolo molto schivo con gli altri animali che spesso tende a evitare, cosa estremamente strana e che lo particolarizza, stessa cosa vale con le persone, le uniche persone che riesce a sopportare minimamente sono Ruslana e Maxine (quando non ha felidi o volatili d’appresso), esattamente come Max in pratica.



    Oggetti:

    Firebolt (Scopa):

    image
    "Velocità:5+
    Accellerazione:5
    Controllo:5
    Stabilità:5
    Resistenza:4
    Confort:4"

    La Firebolt è il manico di scopa più veloce sul mercato, perfino più della Nimbus 2000, nonché della Nimbus 2001 e con la sua spettacolare tenuta in volo, la Firebolt è una scopa davvero eccezionale. Per ridurre l’attrito con l’aria il manico in frassino, sapientemente levigato, è verniciato con Adamantina. Questo modello è in grado di accelerare da 0 a 250 Km orari in 10 secondi e, grazie al sistema frenante indistruttibile, è perfetto per la finta Wronski, con la quale il cercatore scarta la picchiata appena prima di sfiorare il campo di gioco. La coda è costituita da rami di betulla levigati a mano, che le danno la stabilità necessaria a compiere evoluzioni spettacolari. La Firebolt è la migliore scopa sul mercato, tanto che è il manico ufficiale dei campioni del mondo di Quidditch


    »Divisa Tassorosso
    »Protezioni

    Bacchetta:

    image

    "Legno di quercia, nove pollici, nucleo composto da Pungiglione di Billywig e Crine di Ippocampo, rigida"

    Max si abbassò cautamente facendo un debole sorriso e prese la bacchetta in mano. E si rese conto che stavolta c’era qualcosa di diverso rispetto alle altre. Avere in mano quell’oggetto, sentire la forza che emanava era una sensazione fantastica. Sentiva le farfalle allo stomaco, il cuore in gola, una certa euforia parecchio strana per lei e per il suo carattere. Lei così chiusa in se stessa e diffidente aveva voglia di gridare al mondo i suoi sentimenti tanto erano sorprendenti e belli. Guardò verso il ragazza che sembrava incitarla con gli occhi a provarla, anche se forse era solo una sua impressione.
    - Non credo ci sia bisogno di barricarsi sai? Forse ho trovato quella che mi serviva... a meno che bisogna barricarsi anche quando la bacchetta è quella giusta...- disse grattandosi il braccio e girando la testa di lato.
    Fissò la bacchetta di nuovo. Chiusa nel suo palmo. Sembravano fatte per stare insieme. Per sempre. Scosse la testa per scacciare ogni ultimo rimasuglio di incertezza e si decise a scuoterla. Non appena lo fece, il sentimento di prima si intensificò fino quasi a diventare quasi incontenibile. La bacchetta tremò ed emise scintille azzurre e bianche, mentre lei si sentiva bene e finalmente sollevata. A poco a poco la sensazione sparì e tornò a farsi latente come prima. Max però ora aveva l’assoluta certezza che quell’oggetto, quel pezzo di legno l’avrebbe affiancata sempre, negli anni a venire e non l’avrebbe mai tradita come la migliore delle amiche.




    Libri (II° Anno) e Cartoleria:

    »Manuale degli Incantesimi (Miranda Gadula)
    »Manuale degli Incantesimi - Volume II(Miranda Gadula)
    »Compendio sull'Istruzione Magica in Europa (Quirinius Worple)
    »Guida Pratica alla Trasfigurazione Avanzata(Emerc Zotti)
    »Piante Acquatiche Magiche del Mediterraneo e loro Proprietà(Josephine Bavard)
    »Pozioni Avanzate(Libatius Borragine)
    »Libro Mostro dei Mostri
    »Fatture per Affatturati (Villiam Vizietus)
    »Libro Mostro dei Mostri (Nessun autore)
    »L'oracolo dei Sogni (Inigo Mago)
    »Chirone, la Costellazione del Sagittario(Nessa Centauri)
    »La mia vita da Babbana(Daisy Hookum)




    »Calamaio in ottone;
    »Penna d'aquila;
    »Inchiostro nero;
    »Quaderno rilegato in cartone
    »Penna prendi appunti arancione;

    Abbigliamento:

    »Divisa scolastica Tassorosso;
    »Guanti in pelle di drago;
    »Vestito da cerimonia;
    »Cappello da strega;

    Occorrente per Pozioni:

    »Calderone in rame;
    »Bilancia in rame;
    »Set di provette in vetro;
    »Set di ingredienti per il secondo anno;




    Edited by ll Only Eyes ll - 31/1/2011, 21:21
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    image

     width=

    image

    Diventerò un Dragone! Fin dall’antichità il Dragone è stato l’unico che poteva confrontarsi con la Tigre, diventerò un Dragone e così sarò in grado di stare al tuo fianco. Per sempre.

    imageimageimage



    image

    image

    L’Infinito sai cos’è? L’irraggiungibile, fine o meta che rincorrerai per tutta la tua vita.

    Ma adesso che farai? Adesso io non so. Infiniti noi, so solo che non potrà mai finire! Mai... ovunque tu sarai, ovunque io sarò, non smetteremo mai... se questo è amore, amore infinito.



    image

    image

    Quando un viaggio è sul finale non bisogna farsi male. Ma sei troppo vulnerabile, e se provo anche a sparire tu mi trovi non so come... sono un bersaglio mobile

    Si sta facendo tardi ormai, allora dimmi cosa vuoi. Non c’è più niente tra di noi, ma non mi lasci andare mai e ormai andiamo ancora avanti, per l’inerzia degli eventi e siamo qui così.



    image

    image

    image

    Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.

    imageimageimage



    Edited by ll Only Eyes ll - 28/12/2010, 20:45
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    image

    Aqua... Terra... Thanks!



    image

    Good Job Chopper!



    image

    image

    Quando finirà la mia storia, inizierà la mia leggenda !

    image

    A questo mondo non esiste malattia che non possa essere curata!

    image



    Edited by ll Only Eyes ll - 22/1/2011, 17:48
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    U5j4a
    JGrQF

    “Per questo odio i balli!” pensò Max osservando la propria immagine preoccupata che si rifletteva nella vetrata del corridoio. Stava cercando in tutti i modi di fare assumere alla propria cravatta un’aria decente, ma con scarsi risultati. Borbottando vari neologismi poco carini in spagnolo, si chiese chi glielo avesse fatto fare. Ma almeno stavolta non indossava la gonna. Non le era mai importato dell’apparenza, ne di quello che pensavano gli altri, per cui ritrovarsi in una situazione del genere, in cui bisognava essere tutti agghindati per benino la metteva non poco in difficoltà. Per cui non osava neanche pensare che cosa potessero aver deciso di mettersi le sue amiche, o persino la sua accompagnatrice, che stranamente non era la propria ragazza, no! Non la sua piccola dolce Zoey, bensì un’altra Corvonero, del Secondo anno, Cassandra. Strano, eh? E pensare che era anche scaturito tutto da una stupida discussione. Non sapeva neanche come o perché, all’improvviso quello sguardo fiero che riusciva a tenerle testa e quell’aria cocciuta le erano piaciuti, e convinta che Zoey non intendesse recarsi al ballo o che ci andasse con Cey (quelle erano le sue ultime informazioni), l’aveva invitata così su due piedi. Non indignatevi più di tanto, ricordiamo che parliamo pur sempre di Max Guevara Evans, il cui 70% del corpo è costituito da stupidità e coca-cola. Comunque sia, il suo stupendo piano di passare una serata allegra era andato distrutto quando: aveva scoperto che Zoey al ballo ci sarebbe venuta e senza Cey, ergo era incavolata a morte con lei, inoltre quella sera si era resa conto che in realtà non le interessava davvero quel ballo, anzi per niente! Era solo un’inutile scocciatura. Ma si era fatta forza, non poteva dare buca alla povera Cass, e doveva trovare la propria per fare la pace. Sbuffando sul ciuffo bianco che come al solito le ricadeva sulla fronte Max ebbe la tentazione di tirare fuori la bacchetta e di tagliare la cravatta, ma la trattenne uno zampettio sommesso lungo il proprio braccio. Abbassò lo sguardo verso uno stranamente allegro Naa che correva per poi andarsi ad appoggiare strategicamente su quel poco seno che si ritrovava la ragazza. Fissò per un attimo con aria da stilista tutta l’immensa figura che si ritrovava davanti, poi dopo essersi sfregato le zampette cominciò il suo lavoro. Strinse il nodo alla cravatta, sistemò le pieghe qua e là e per finire le salì persino in testa per spettinarle un po’ i capelli, e fu lì che Max lo riacciuffò. Con lui ancora in mano osservò il proprio riflesso allo specchio e si rese conto che il roditore aveva fatto un buon lavoro. Gli diede una rapida carezzina e poi lo posò sulla propria spalla, rimirandosi un’ultima volta alla vetrata. Non indossava nessun vestito tipicamente femminile, una semplice camicia bianca, dei pantaloni di jeans scuri e una cravatta sottile. Nient’altro. Non indossava neanche colane o orecchini, solo il solito bracciale di cuoio, ben nascosto sotto le maniche della camicia, e i capelli lunghi quasi fino alle spalle erano tenuti spettinati e senza nessuna acconciatura. Come si sentiva bene rispetto ad altre feste! Con un enorme sorriso continuò quindi la strada che portava alla Sala Grande, incontrando lungo la strada gruppi di ragazzi intenti a parlare o che si avviano in quella direzione come lei. Quando finalmente si ritrovò all’entrata, dopo uno sguardo d’intesa con Naa si divisero. Lui andò verso il tavolo delle pietanze e lei si buttò in mezzo alla folla con un sospiro. Odiava che ci fosse tanta gente. Odiava la folla. La odiava. Ecco che i suoi complessi tornavano a farsi sentire. Piagnucolando cercò con gli occhi delle facce conosciute. Intravide Lili e Kyla, due Tassorosso come lei, Thor, anche lui della casata e suo Caposcuola, Cey accanto alla quale purtroppo non stava Zoey e altri ragazzi del primo e secondo anno. scorse persino Wyatt intento ad aspettare la sua damigella. Sapeva perfettamente chi era, e un nodo le si strinse alla bocca dello stomaco quando ripensò che aveva persino avuto una cotta per Wyatt l’anno prima, che ora per fortuna si era molto affievolita, e ora lui andava al ballo con QUELLA? Bah. Gli passò gelidamente accanto limitandosi a salutarlo con un breve sorriso e poi finalmente raggiunse la sua salvezza. E non poteva certo dire che non fosse una bella ragazza, in particolare con quel vestito stava ancora meglio del solito.
    - Ehi! Ti ho trovata! Hai fatto un gran bel lavoro con questa Sala! Complimenti! E devo anche dire che sei stupenda stasera! Dovresti vestirti più spesso così...- disse sorridendole imbarazzata afferrandola a braccetto e guardandosi introno non proprio tranquilla. Odiava. La. Folla.




    Edited by ¬maxxx - 24/12/2011, 18:38
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous



    Edited by ll Only Eyes ll - 8/1/2011, 22:51
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous
    image




    Edited by ll Only Eyes ll - 28/1/2011, 20:12
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous

    image
    ♪ And you tossed it in the trash
    You tossed it in the trash, yes you did
    To give me all your love is all ♪

    djskgkagkejkBruno Mars- Grenade
    image

    Nickname: ll Only Eyes ll ◗
    image


    Nome Completo: Masalina “Max” Guevara Evans ◗

    Età: 12 Studentessa; 15 Prefetta ◗

    Compleanno: 15 Agosto ◗

    Casa di Appartenenza: Tassorosso

    Stato di Sangue: Figlia di babbani ◗

    Amici: Ruslana Korshunova, Maxine Laurth, Nihal Sers, Aveline Bennet, Christiane Ducrèt, Aimee Cain

    Occupazione: Studentessa (5/12/2009); Prefetto Tassorosso (17/3/2010); Vice Capitano Auror (25/9/2010); Proprietaria "Accessori per il Quidditch"(15/01/2011); Capitano Squadra di Quidditch di Tassorosso (17/01/2011) ◗

    Camera Blindata: 939




    « Y esta soy yo, asustada y decidida, una especie en extinción tan real como la vida »

    image

    image

    Max è abbastanza alta per una ragazzina della sua età, infatti va oltre il metro e sessanta, e va molto fiera della cosa, e da brava torturatrice va infatti a rinfacciarlo a chiunque sia più basso di lei che incontri, poco importa se uomo o donna. È di corporatura abbastanza magra, non certo anoressica come certe ragazzine, come può testimoniare un residuo di pancetta, ma neanche sovrappeso, è quanto di più normale possa esistere; è molto agile, in quanto adora qualunque sport e tenersi in forma. Suo fratello Rosh da piccola la chiamava addirittura “Mono” (scimmia in spagnolo) per la sua mania di arrampicarsi sugli alberi, che ha però fortunatamente abbandonato. La sua agilità e le sue capacità fisiche sono notevolmente aumentate da quando ha seguito il corso per diventare Auror, non certo una passeggiata, insegnandole l’arte del mettere in pratica ogni sua risorsa al meglio. Ha un alquanto fastidioso tic che la porta a muovere le gambe mentre è seduta anche se è tranquilla e riposata, e che si intensifica terribilmente mentre è nervosa o spaventata, cosa che le crea parecchi problemi con chiunque si sieda, e ultimamente il tic si ripresenta anche quando è alzata.
    La sua pelle olivastra è tipica del suo paese natale nel Sud Europa, ma fa anche intuire allo stesso tempo che preferisce giocare all’aria aperta piuttosto che stare a casa come una scema. I capelli scuri con qualche riflesso rossiccio sono mossi e tenuti lunghi fino a poco oltre le spalle dandole un'aria sbarazzina, preferirebbe portarli corti, come un maschio, ma la madre non glielo permetterebbe mai visto che ha la mania dei capelli lunghi e fluenti. Una sua grande e unica particolarità è che presenta un ciuffo bianco di capelli sulla fronte dalla nascita, la cui origine è sconosciuta, che la caratterizza particolarmente, sebbene il fatto di essere diversa dagli altri anche sotto questo punto di vista non le dia fastidio e non abbia quindi mai pensato di tingerlo o almeno camuffarlo in qualche modo, certe volte desidererebbe tagliarselo via in quanto tende a ricaderle fastidiosamente sugli occhi qualunque espediente escogiti (legare i capelli, mollettone, fermagli ecc.). Il viso è quasi sempre illuminato da un sorriso splendente e solare, la sua maschera, che le fa formare delle fossette sulle guance.
    Non presenta altre particolarità, ha un normalissimo naso, piccolo e a patata, delle normalissime orecchie, con il lobo staccato. Quando sorride di cuore o ridacchia abbassail capo verso il petto e fissa dal basso la persona interessata. Ha gli occhi di un colore indefinito tra il verde e l’azzurro ereditati dalla madre inglese, e in contrasto con i suoi tratti somatici latini, vengono messi in risalto dandole un’aria esotica e interessante.




    « Dicen que soy una chica normal con pequeñas manías que hacen desesperar »

    image

    La prima cosa che bisogna sapere su di Max è che odia profondamente il suo vero nome, Masalina, impostole dai gusti particolari (e a parere suo "orripilanti") dei propri genitori, e aggredisce verbalmente (anche fisicamente, alle volte, meglio non scherzare con lei su questi tasti dolenti!) chiunque la chiami così. Nonostante il carattere espansivo, solare e soprattutto superficiale che spesso mostra in pubblico, come se fosse una maschera da indossare per evitare di mostrare la sua vera natura, e che spesso la mette nei guai con i genitori, in realtà è una ragazza molto riflessiva e solitaria che trova molto difficile relazionarsi con gli altri, per un motivo o per un altro. Non le piace comandare, anzi lo odia visto che tende a voler stare il meno possibile al centro dell’attenzione degli altri, ma quando la situazione lo richiede la fermezza del suo carattere la spinge a prendere le redini del gioco. Non è mai riuscita a legarsi in modo particolare a qualcuno a tal punto da definirlo suo amico o amica, perché non riesce a fidarsi delle persone a causa delle brutte esperienza passate vivendo in una zona di guerriglia come i paesi baschi e delle discriminazioni portate dal fatto di far parte della popolazione in minoranza.Un'altra cosa che la caratterizza è la sua particolare predisposizione nel notare i piccoli dettagli e il suo notevole intuito, che uniti alla sua tendenza a scrutare le persone per capire con chi ha a che fare, una difesa necessaria per un tipo come lei, la tendono molto predisposta a capire quasi immediatamente le persone e quello che stanno pensando. Inoltre è anche astuta, calcolatrice e una bugiarda patentata, tanto che spesso le persone non riescono a capire se dice la verità o no. Odia l’ordine e tutto quello che è imposto, lo trova estremamente fastidioso, adora vivere alla giornata, perchè ritiene che vivere una vita senza libertà di fare quello che si desidera nei limiti consentiti non è una vita vissuta a pieno. odio profondamente i gatti, ai quali è pure allergica e loro corrispondo questo suo "amore" smisurato, in particolare con Axel, il gatto di Maxine, una sua compagna di casata. È una grande appassionata di film, forse però questa passione gliel’ha passata il fratello più grande Rosh, al quale è molto legata. Non le piacciono però i film horror perché li trova stupidi, in quanto sa sempre quando sta per arrivare una scena “paurosa” e non rimane così sorpresa, e inoltre riesce SEMPRE a capire la fine del film, con immenso rammarico dei fratelli a cui rovina la sorpresa. E' negata per qualsiasi cosa da imparare a memoria, e questo le crea parecchi problemi in alcune materie basate sulla memoria, riuscendo però ad avere un enorme capacità di rielaborare i contenuti, per cui la sua materia preferita è la Storia della Magia.
    Ama: Il sole, la mitologia classica, gli spinaci, le patate, i thriller, essere cercata e coccolata (anche se non lo ammette), ricevere e fare regali, i peluche, i canidi, giocare a calcio e lo sport in generale, i capelli di Nihal con cui gioca come se fosse un gattino, il mare, Nek, i libri divertenti, vincere, non fare nulla dalla mattina alla sera, i biscotti, ricevere complimenti.
    Odia: I Felini, Desdemon Carey, il troppo freddo, il troppo caldo, l'acqua, i film sdolcinati e mielosi, il pesce, la ricotta, l'ordine, dover sottostare alle regole, ricevere ordini, le persone false, quelli che dimenticano i compleanni degli amici, il fumo e l'alcol, ballare.
    Curiosità:
    ● Se fosse un frutto sarebbe un ananas
    Ha Aveva un pigiama rosso con il muso di una renna di peluche sul petto e un cappuccio con le corna
    ● E' fissata con le ricorrenze numeriche annuali, e crede che se un giorno sia andato male l'anno passato sarà per sempre bollato come "No Good Day" o "No Bueno Dìa"
    ● Il colore preferito è l'azzurro-grigio
    ● Se qualcuno la disturba mentre mangia... morde! (è successo)
    ● Soffre di vertigini, di mal d'auto e di mal di mare
    ● Ha paura della velocità, delle scale di Hogwarts e dei quadri parlanti
    ● E' in coppia aperta col suo scoiattolino Naa
    ● Il cibo preferito è la pizza, la bevanda la coca-cola e il dolce il tiramisù di Maxie
    ● L'animale che più la identifica è il lupo
    ● Se fosse un emoticon sarebbe:
    ● Dà soprannomi, anche ridicoli, a chiunque le capiti a tiro (es: Nihal: Duende o Piffy; Will: Pelo; Wyatt: Bonospino; Medea: La spaventevole Caposcuola Serpeverde)





    « Dicen que soy un libro sin argumento, y que me pierdo entre mis sueños »
    image



    image
    ◖ L'inizio della fine: Tori e Juan ◗

    Kavin Juan Guevara Bodì e Victoria Charlotte Pauline Evans si conobbero per caso una fresca mattina primaverile, davanti l’allora Università di Bilbao, che cambiò in seguito nome in Università dei paesi Baschi, quando avevano solo rispettivamente ventiquattro e diciannove anni. Victoria, figlia di una nobile e ricca famiglia babbana inglese, stava facendo un corso di lingua spagnola e tradizioni basche, su permesso dei genitori. L’avevano sempre affascinata le tradizioni di quel paese e soprattutto di quel popolo misterioso che viveva così a Nord e sempre in lotta con il resto della nazione, inoltre era un modo come un altro per allontanarsi dai suoi genitori come aveva fatto anche sua sorella del resto, un anno più grande di lei. Questo le permetteva di studiare il popolo degli emarginati. Il popolo degli zingari. Il popolo di Juan insomma. Lui sapeva cosa volesse dire vivere in quello stato e accontentarsi di poco, ma non si era mai rassegnato al suo destino, per cui preferiva essere chiamato col secondo nome piuttosto che col primo, Kavin, e tipicamente gitano. Sperava che almeno questo l’avrebbe allontanato dagli insulti e dai continui rifiuti di lavoro a causa della sua etnia. Rifiutarono addirittura di prenderlo nella marina per seguire le orme del padre,

    image

    Cesar Ricardo Guevara Montèz morto a soli ventotto anni quando lui ne aveva appena tre, a causa delle sue origini da parte materna. Rimase molto turbato da questa ingiustizia che lo portò a dedicarsi completamente alla musica e a esibirsi per strada insieme a due suoi amici. Suonavano musica gitana, che sebbene non gli facesse piacere era parte di lui, come il sangue nelle sue vene. Ma fu proprio questo che gli permise di conoscere la futura donna della sua vita. Capitò quella mattina che i suoi compagni fossero troppo impegnati a cercare di racimolare denaro in modo non molto legale. Lui aveva sempre rifiutato quel tipo di affari nei quali i suoi amici tentavano di coinvolgerlo da ormai anni, per cui decise di esibirsi lo stesso. Ma con scarsi risultati. Stava ormai per smontare quando una ragazza gettò dentro la sua custodia della chitarra, lasciata per terra volutamente aperta per quello scopo, una banconota piuttosto consistente. Sconvolto quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti la donna più bella che avesse mai visto. Capelli rossi lunghi, incarnato pallido ma con le gote rosse, lunghe ciglia e due labbra rosee, il fisico era slanciato e in forma. Quella donna era sicuramente alta quasi quanto lui che non era di certo basso. Era tutto il suo opposto per il resto, lui era di carnagione scura e con capelli e occhi castani, con tanto di pizzetto, era sporco e aveva l’aria piuttosto poco raccomandabile a causa del fisico imponente. Lei invece era davvero bellissima. Peccato che stesse piangendo.
    - Posso chiederti di eseguire una canzone? Sono Victoria, e oggi sono stata lasciata dal mio fidanzato...-inutile dire che il ragazzo rimase imbambolato una buona manciata di secondi a bocca aperta, senza sapere ne cosa fare ne cosa dire, quel nuovo arrivo gli aveva completamente mandato il cervello in pappa. Tanto da fare preoccupare la donna che si era avvicinata di più per vedere come stava, facendolo arrossire quando gli ripeté la sua richiesta altrettanto imbarazzata. Fu allora che lui si riscosse un po’ e grattandosi la nuca con gli occhi bassi e mortificati riuscì finalmente a trovare la forza di parlare.
    - Oh vero, vero! Scusa... è che non sono in grado di cantare una canzone adatta a una ragazza come te, ma... non posso crederci! Esiste davvero qualcuno che riesce a lasciarti sfuggire?- disse quasi balbettando alzando lo sguardo appena. Che fosse stato troppo sfrontato? Non se ne curò, era un partito perso già in partenza. Ma la ragazza al posto di indignarsi si intristì e gli rispose. Gli rispose!
    - E’ che non mi capiscono e non sanno cosa vuol dire cercare l’amore, qualcuno... perché non sono mai stati soli... Oddei come sono stupida! Lascia stare! Non dovrei importunarti con le mie cavolate...-
    - Non importuni... ti capisco...- disse semplicemente Juan guardandola negli occhi per la prima volta. Scuri come la notte i suoi, azzurro-verde quelli della ragazza. Vide uno scintillio che si rifletté pure nei suoi e lei seppe che non mentiva e che la capiva davvero. Non ci fu bisogno di altre parole. Lei lo prese per il polso e dopo averlo aiutato a raccogliere le sue cose dalla strada lo trascinò con se e quando lui chiese spiegazioni si limitò a rispondere con una scrollatina di spalle e dicendo di non voler tornare a casa sola. Si limitò così ad assecondarla e seguirla per parecchio tempo, quasi in silenzio fino a quando no raggiunsero un enorme villa che si rivelò l’alloggio temporaneo della ragazza.

    image

    Era veramente grandissima! E lui non volle credere alle sue orecchie quando lei disse che quella dei suoi genitori era ancora più grande. Ma chi erano loro? Dei miliardari? Rimase alquanto turbato e ancora più sorpreso, quella ragazza così bella e ricca l’aveva portato a casa sua e dopo averlo conosciuto appena qualche minuto prima, e cosa ancora più sconvolgente lo fece entrare in casa. Parlarono per ore. Del difficile rapporto che aveva lei con i suoi , del fato di sentirsi pienamente realizzata di studiare là a Bilbao e si essere finalmente riuscita ad allontanarsi da loro a causa dei quali non aveva mai avuto amici. Lui l capiva e in breve si ritirò a raccontare anche la sua di storia. E quello che a detta di Victoria doveva essere un caffè divenne un pranzo, e poi una merenda, e poi una cena.
    - E’ tutto il giorno che parliamo e non so neanche come ti chiami!- esordì lei quando il buio era ormai calato asciugandosi gli occhi, aveva riso fino alle lacrime, cerando si darsi un contegno allungò la mano verso di lui - Io sono Victoria...-
    - Io sono Juan!- rispose lui con un biscotto bocca non esitando ad avvicinarsi e a stringere quella mano chiara e delicata nella sua. E fu in quel momento che si rese conto di non desiderare mani da stringere che non fossero le sue. Occhi da leggere nel profondo che non fossero quelle iridi chiare. Era stato fregato alla grande.
    - Non eri gitano?- domandò lei confusa.
    - Si, è il mio secondo nome infatti, lo preferisco a Kavin... mi fa sembrare più simile agli altri, più normale..-
    - Non è il nome a decidere chi sei... ma solo tu!-
    - Tori!- esordì lui con un sorriso enorme indicandola.
    - Cosa?-
    - Da ora in poi ti chiamerò Tori! Se il nome non decide che siamo possiamo scegliere quello che vogliamo... giusto?-gli occhi del ragazzo luccicavano, era felice, sapeva di aver finalmente trovato l’anima gemella e osservando Tori ridacchiare tra se e se imbarazzata e cercare il suo sguardo seppe che per lei era lo stesso.
    -Giusto!- disse sorridendo.
    Così inizio la fine di Max, o meglio... di Masalina.



    image

    ◖ Querida Bilbao e le favole di Mirsada ◗

    Inutile dire che da quel fortuito e casuale incontro cominciarono a stabilire una forte complicità e una solida amicizia. Passando sempre più tempo insieme però, si resero conto che quella che pareva una semplice e dolce amicizia in realtà era qualcosa in più. Qualcosa di fantastico e unico. Nonostante questa consapevolezza rimasero per un anno a fare finta di nulla, stuzzicandosi, ma quando arrivava il momento di mettere a nudo i sentimenti c’era sempre uno dei due che si ti tirava indietro, colto da mille paure, non del tutto infondate. Infine un giorno finalmente si decisero a fare una mossa, o meglio... Tori si decise. Appena usciti dal cinema, nel quale si recavano minimo una volta alla settimana visto la fissazione della ragazza per i film, ebbero una piccola discussione sui diversi significati del film, “Il mio vicino Totoro” e la ragazza dopo aver ascoltato l’amico esporre la sua teoria infuriato, lo baciò senza preavviso. Rimasero a fissarsi con gli occhi sgranati per una manciata di secondi, ma subito dopo lo sguardo cambiò e lo stupore mutò in dolcezza e consapevolezza. Si erano trovati.
    I rispettivi amici, dapprima così entusiasti per la loro amicizia, non furono molto d’accordo per quella novità. Ritenevano che uno dei due avrebbe ferito l’altra. M non successe nulla di tutto quello che dissero. Anzi il loro rapporto divenne sempre più stretto fino a che Juan non decise di fare il grande passo e chiedere la mano della donna della sua vita, ottenendo ovviamente una risposta affermativa da una entusiasta Tori che gli si lanciò letteralmente addosso facendolo cadere a terra. La loro cerimonia di nozze si svolse in gran segreto per via dei genitori di Tori. L’unica parente che si presentò fu la madre di Juan, Mirsada Bodì. Anche visto che a parte i genitori della sposa non c’erano altri parenti. Forse una sorella andata via di casa giovane, ma nessun altro. Ma quello non turbò nessuno dei due, anche perché la loro unione si svolse in municipio visto che erano di due religioni completamente diverse. Così a 3 anni da quando si erano conosciuti, il 15 Settembre, Tori divenne finalmente la signora Guevara.
    Quell’anno inoltre lei riuscì a conseguire la laura per il suo corso di studi e cominciò a insegnare in una piccola scuola di bambini gitani, spiegando loro le tradizioni spagnole, in modo che si potessero integrare. Juan invece cominciò a lavorare come barista in un bar, nel quale poi la sera tentava di esibirsi col suo gruppo. La loro vita trascorse così tranquilla e allegra. I genitori di Tori insistevano che lei tornasse in Inghilterra, ma lei non gli aveva nemmeno detto di aver conosciuto Juan, si rifiutava dicendo che quel lavoro la rendeva felice. Per cui continuavano anche a mandarle denaro. Sembrava che niente potesse andare storto. E la loro gioia crebbe ancora quando due anni dopo Tori scoprì di essere incinta. Il bambino nacque il 24 Febbraio, e purtroppo per lui capitò tra le mani dei suoi genitori, che seguendo il filo di pensiero che li aveva uniti fin dal loro primo incontro, lo chiamarono Dardano Daniel. Inutile dire che il bambino si sarebbe reso conto di quello che gli avevano fatto i genitori. Però nonostante questa notizia fantastica, Tori si rifiutò ancora una volta di parlarne ai suoi genitori, cosa che fece anche tre anni dopo quando nacque anche il suo secondo figlio il 27 Novembre. Se Dardano era uguale alla mamma, Triptolemo, si... lo chiamarono così quel povero ragazzo, era invece una copia sputata del padre. I due ragazzini rendevano così felici i genitori che si scordarono del problema che c’era dietro l’angolo.
    Così il giorno dopo del quinto compleanno di Triptolemo quando si ritrovarono Marion Williams e George Harold Steven Evans davanti rimasero letteralmente pietrificati. La discussione che si ebbe tra genitori e figlia furono memorabili, e Juan in seguito giurò di non aver mai visto Tori così arrabbiata se non un’altra volta da quando si conoscevano. La visitina a sorpresa dei genitori della donna finì a dir poco male. I signori Evans decisero di tagliare i fondi alla loro piccola famiglia che dovettero abbandonare la residenza affittata, dove avevano vissuto fino ad allora, e trovarsi un appartamento. Ma nonostante queste difficoltà la famigliola rimase unita e accettò anche l’ultima novità. Infatti cinque mesi dopo scoprì di aspettare un altro figlio da quattro. La notizia non fu presa benissimo dai due coniugi che avevano fin troppi problemi a cui pensare senza dover badare anche ad un altro figlio. Discussero molto sulla possibilità di darlo in adozione, e alla fine decisero di rimandare la decisione a quando sarebbe nato, o meglio... nata.
    Max, ovvero Masalina Guevara Evans nacque così un’afosa nottata di ferragosto, in un piccolo ospedale di Bilbao.. La madre che all’inizio aveva pensato di darla in adozione ci ripensò non appena vide quell’esserino tra le sue braccia e i suoi occhi verde acqua incrociarono quelli dolci e dello stesso colore, della figlioletta. Fu quindi accolta con grande festa in famiglia, soprattutto da Triptolmeno che da tanto desiderava una sorellina o un fratellino e dalla nonna Mirsada che aveva finalmente la sua nipotina. Fin da piccola di Max furono chiare due cose: che non sarebbe mai andata d’accordo con gli atri bambini della sua età, ma soprattutto che era diversa da chiunque altro. Non appena cominciò a crescere furono infatti visibili i segni della sua diversità. Un ciuffo bianco sulla fronte, unico nel suo genere. I genitori tentarono qualunque rimedio per farlo sparire: colorarlo con delle semplici pitture per capelli babbane e addirittura tagliandolo. Ma nel giro di una notte quello ritornava candido come prima. I bambini la prendevano in giro spesso per via di quella particolarità e alla fine la bambina dovette abituarsi all’idea di non avere amici, crescendo quindi abbastanza indipendente e maturando forse troppo precocemente. Passa così gran parte del suo tempo con la nonna e con Rosh, stendo lontana dai genitori che lavorano per riuscire a guadagnare qualcosa. La madre fa l’insegnate e il padre oltre che il musicista comincia a fare il muratore. La morte della nonna è uno dei momenti più brutti della vita della ragazzina, non ricorda poi molto dell’evento, infondo aveva solo cinque anni, però da allora sente di aver perso come un pezzo di se. Mirsada prima di morire le dice qualcosa di importante, ma Max crescendo dimentica quelle parole e ben presto anche il volto della nonna, che rimane nei suoi ricordi grazie alle favole strampalate che raccontava su maghi e streghe dei tempi dei propri avi. Trascorrono così altri due anni e arriva quindi il momento più brutto della vita di Max: il trasferimento in Inghilterra. Sebbene le sue proteste la ragazza alla fine è costretta insieme ai genitori a partire. Ancora una volta i genitori di Tori l’hanno avuta vinta infatti, facendo pressioni qua e là sono infatti riusciti a ricattare la donna e a farla venire da loro. Si chiude così definitivamente il capitolo della permanenza di Max in Spagna.


    image

    ◖ Guevara VS Evans. Vita nuova, vecchi segreti ◗

    Il trasferimento a Norwich lascia in Max una profonda tristezza e la mancanza per la sua città, per la sua Bilbao, le sembra quasi insostenibile. Il sole ha lasciato il posto ad un cielo perennemente coperto da nuvole grigie e cariche di pioggia, il caldo rassicurante a quel freddo che la prendeva alle ossa. Ma la cosa che le dava più fastidio e che la faceva soffrire di più era che con Bilbao lei lasciava anche tutto quello che le ricordava sua nonna Mirsada. Passa così gran parte dei primi giorni in quel nuovo paese fissando il panorama ombroso dalla finestra della camera che hanno messo per lei a disposizione i nonni materni. Ma nonostante questo lei continua ad odiarli. Loro l’hanno costretta ad andare in quel posto orribile, loro la costringevano a stare chiusa in casa. I suoi fratelli sembravano insofferenti come lei, forse Dan un po’ meno, ma Rosh era quello che stava peggio, metteva in atto guai per rovinare quella casa ogni volta e si prendeva le punizioni con orgoglio. La madre stando a contatto coi genitori sembrava quasi essersi spenta anche perché se prima aveva un’alleata per le sue battaglie, sebbene non fossero andate mai d’accordo, Michelle era sempre stata dalla sua e la sua mancanza le pesava, costringendola a rimanere sottomessa. Juan dal canto suo non ci teneva ad abbandonare moglie e figli per colpa di quei mostri. Si era accampato di fronte alla villa con ostinazione, ed era pronto a rimanere lì fino a che non avessero lasciato la sua famiglia libera. Riuscirono a resistere in quello stato per un anno, poi successe un fatto che cambiò per sempre il destino di quella famiglia. Era successo una giornata autunnale. Max e Rosh erano andati a giocare insieme nel bosco, avevano fatto a colpi di pigna e si erano rotolati in mezzo alle foglie secche, e alla fine come ultimo gioco avevano deciso di giocare a nascondino. Lei aveva trovato subito il suo fratellone e quando era stato il momento della ragazzina di nascondersi aveva deciso di impegnarsi al massimo. Aveva visto un tronco cavo e si ci era infilata dentro senza pensarci. Era anche coperto da un cespuglio per cui era proprio impossibile riuscire a trovarla. Rosh la cercò per un’ora senza trovarla, e quando scese il buio il ragazzo cominciò ad avere paura. Spaventato tornò a casa da sua madre e le racconto tutto quello che era successo, trascinando lei e i nonni fino al bosco per farsi aiutare a cercarla. Continuarono così tutta la notte, senza trovarla, urlando il suo nome, ma lei, chiusa dentro il tronco, non li sentiva. Juan notando tutto quel movimento cominciò a preoccuparsi e corso fino al cancello della casa cominciò a scuoterlo e gridare come un matto, finché una cameriera impietosita da lui lo fece entrare, e spiegandogli la situazione lo spinse verso il bosco. Gli altri quasi non si accorsero del suo arrivo, concentrati nella ricerca come erano. Cercare Max. la trovarono solo quando una luce e un urlo di bambina spezzarono sia il buio che il silenzio che regnava in quella serata. Tutti corsero verso quella direzione, e quando arrivarono trovarono la ragazzina riversa a terra, i vestiti strappati e molti legnetti distrutti accanto a sé. La sua famiglia rimase un po’ sbigottita, ma ignorando la natura della luce la portarono in casa, al sicuro. Solo in seguito Max avrebbe capito che gli esseri legnosi che l’avevano aggredita non erano altri che degli Asticelli, che avevano semplicemente difeso il loro albero, la loro casa, da quella intrusa. Fu questo episodio che fece staccare Tori del tutto dai genitori. Loro infatti non avevano dimenticato la luce che aveva sprigionato Max, senza apparente spiegazione. Quindi cominciarono a farle pressioni sul fatto che avrebbe dovuto lasciare al padre quel mostro e il fratello delinquente. Dissero che in seguito le loro urla furono sentite persino da Juan che stava all’esterno. Fatto sta che alla fine da quella casa si vide uscire la donna, con i tre figli e le valigie, saltare al collo del marito.



    image

    image






    « Que no se bien donde estan el bien y el mal, donde està mi lugar »

    image
    image

    Smistata nella casa di Tosca Tassorosso, il Primo anno di Max ad Hogwarts trascorre in modo abbastanza normale sebbene lei arrivi a metà anno, durante le vacanze di Natale e con le lezioni già iniziate, ma per lei va bene lo stesso, anzi meglio, in quanto così ha più tempo per riuscire ad imparare ad adeguarsi meglio a quella nuova realtà che la circonda e ad orientarsi all’interno del castello. Per lei è tutto una novità assoluta e qualcosa di incredibile, a cominciare da quelle strane scale che si muovono a piacimento e per finire nei quadri che hanno vita propria. Essendo vissuta sempre per i conti suoi e in lotta con il mondo, all'inizio tende a chiudersi nel suo angolino e a dedicarsi solo allo studio, senza curarsi dei rapporti umani come ha sempre fatto. Non appena arrivata a scuola, la giovane Tassorosso, è subito invitata al Collettivo organizzato per gli studenti del primo anno su concessione del professor Whitefog a Tenaga, una sua coetanea della casa di Grifondoro. Durante la riunione la ragazzina si sente profondamente spaesata insieme a tutte quelle facce nuove e sconosciute che non riesce ad assimilare, e inoltre si rende conto di essere davvero molto distante dal mondo magico al quale appartiene suo malgrado, quindi, una volta finita la riunione decide di fare delle ricerche personali per migliorare le sue conoscenze.

    Dopo il Collettivo, decide di recarsi a Diagon Alley per rimediare alla sua negligenza negli acquisti, cosa che si rivela alquanto lunga e noiosa, come qualunque cosa che implichi il fare compere per lei d’altronde. Stanca di aver passato tutta la giornata a girare per negozi, anche se si è rifiutata categoricamente di comprare un animale, ed infreddolita a causa della neve e delle basse temperature, che lei odia immensamente, si reca al pub "Il Paiolo Magico", di cui ovviamente non aveva mai sentito parlare essendo nata babbana, e dove fa la conoscenza con alcune ragazze molto simpatiche e per giunta tutte del suo anno. Ed è qui che fa la conoscenza di quella che diventerà una delle sue migliori amiche in assoluto, e la prima che saprà donare alla ragazza un po’ di affetto finalmente: Ruslana Korshunova giovane ragazza di Corvonero con cui scopre di avere tanto in comune, soprattutto una sensibilità spiccata. Durante la sera, loro e le altre ragazzine decidono di recarsi Lago Nero per chiacchierare e conoscersi meglio. Ma una volta arrivate là e aver trascorso la fredda serata invernale piacevolmente parlando del più e del meno, provando a immaginare quello che riserbava loro il futuro, vengono interrotte da qualcosa che esce dall'acqua, spaventate pensano sia un mostro marino, ma Max ritiene invece che fosse molto simile ad un tritone e quindi tecnicamente INNOCUO. Le primine decidono così di allontanarsi dalle sponde per evitare di avere qualche incidente.<div style="float: right; padding: 0px; margin-right: 10px">image



    Durante l’anno ad Hogwarts la ragazza fa la conoscenza dei suoi nuovi e strambi professori, ovviamente anch’essi maghi, ognuno diverso dall’altro e con una storia diversa alle spalle. Si affeziona in particolare alla professore di Storia della Magia, che la fa innamorare del tutto della materia. Con suo sommo rammarico scopre però di non andare molto d’accordo con Cura delle Creature Magiche, materia insegnata da Logan Whitefog, genitore di Wyatt, uno dei Caposcuola. Sebbene l’uomo le faccia simpatia si ritrova così ad avere seri problemi con la sua materia, e quando scopre che una lezione del quadrimestre precedente riguardava un tipo di gatto magico la ragazza si ritrova a ringraziare il cielo per aver avuto la fortuna di non avervi partecipato. Durante una delle lezioni di questa materia imparare però utili incantesimi di primo soccorso che in seguito terrà sempre a mente, in quanto importantissimi. E nonostante i problemi riesce a guadagnarsi lo stesso un Oltre ogni previsione alla fine.
    Altra materia con cui scopre di non andare d’accordo è Divinazione. Non le va proprio giù l’idea che tutto sia già scritto e che quindi possa essere già letto, e per lei sono tutte cavolate le cose come leggere i tarocchi o le mani. Lei infatti non credeva nel destino, lo riteneva solo una sciocca credenza di chi si vuole scrollare di dosso le proprie responsabilità incolpando qualcos’altro, oppure un modo usato dai maghi mediocri e imbroglioni per accumulare più soldi dagli stolti. Ma nonostante queste divergenze di pensiero riesce a strappare un Accettabile pure qui.
    L’ultima materia con cui sente di non avere affinità è Pozioni. Già ai tempi di Diagon Alley, infatti, quando era andata a comprare l’occorrente per questa materia e aveva fatto la conoscenza di Medea Grael, la ragazza si era resa conto che una disciplina che richiedeva concentrazione, memoria e attenzione, oltre che un notevole seguire le regole, non faceva proprio per lei. Quindi era rimasta estremamente stupita quando si era resa conto di essere invece abbastanza brava da raggiungere un’Eccezionale.
    Le altre lezioni, come Babbanologia e Difesa contro le Arti Oscure non le danno assolutamente problemi, e riesce addirittura a eccellere in Incantesimi e in Trasfigurazione, materie curate da due professori giovani, in particolare l’insegnante della prima, e le permettono di imparare molti incantesimi, come quelli di disarmi e di difesa, o l’incantesimo Evanesco, alla base del programma di Trasfigurazione.

    image

    La sua permanenza a Hogwarts nei mesi futuri viene allietata da una grande notizia che la riempie di orgoglio e di nuove responsabilità.
    Viene scelta come nuovo Prefetto Tassorosso.
    Rimane così colpita da quella scelta così importante che ricade su di lei ci si dedica anima e corpo per tutto il restante anno. Perché lo vede come un modo per rispettare le poche persone che si sono fidate di lei. Così comincia ad aprirsi di più dovendo prendere in mano le redini delle sorti della casa e dovendo consigliare gli altri studenti. Tuttavia rimane sempre una ragazza che sta sulle sue, senza sbilanciarsi troppo nelle amicizie e dedicandosi solo alle attività scolastiche. In questo influisce il fatto che la sua unica amica, Ruslana, che lei chiama affettuosamente Rus, a causa di una malattia, non frequenta più il castello e le lezioni, facendo sentire Max sola come non mai. Una volta scoperto cosa significa non stare soli è per lei difficile riuscire a ritornare come prima, cerca così di legare con qualcuno ma le sue sono solo deboli e fragili conoscenze che finisco subito nel dimenticatoio.

    Durante l’anno scolastico, non avendo altro da fare, si mette a studiare cose più avanzate di quanto le toccherebbe visto il suo primo anno, ma infondo non fa mai male a nessuno studiare un po’ di più, no? Inoltre lo vede come un modo per mettersi al passo con le conoscenze degli altri, che essendo sempre vissuti nel mondo della magia trovano tutto quello che lei ritiene nuovo e affascinante una cosa banalissima e naturale. In quel periodo si sparge a scuola la voce che gli Auror stia effettuando le selezioni, avendo sempre ammirato questo lavoro la ragazzina decide di presentarsi, quasi per gioco. E questo rimane alquanto stupita quando scopre di essere riuscita a passare e di essere diventata un Auror a tutti gli effetti. Da allora la sua vita diviene ancora più piena di responsabilità ed impegni, ma per fortuna l’estate giunge presto, e con essa il riposo.

    image
    Viene promossa con Oltre Ogni previsione al Secondo anno, sebbene abbia frequentato solo un trimestre. Nel breve periodo passato a scuola però, si rende conto di avere una grande passione per la Storia della Magia, anche grazie alla professoressa Mugain O'Connor, e si ripromette di studiarla anche fuori dagli orari scolastici, per saperne sempre di più. Durante queste sue ricerche a lei si unisce la Grifondoro, Aveline Bennet, ragazza rimasta a scuola come lei per recuperare alcune materie e passare l'anno, che incontra per caso in Biblioteca e con cui dpo decide di recarsi al Lago Nero e intraprendere una ricerca sulle origini del suo strano ciuffo bianco che ha sin dalla nascita, sperando di trovarvi una spiegazioni nei libri. Le prime ricerche purtroppo si rivelano infruttuose però, non riescono infatti a trovare indizi se non qualche leggenda babbana facilmente spiegata e reinterpretata dai maghi. Poi proprio mentre stanno per perdere le speranze Max riesce a trovare un indizio in un libro, in cui si parla delle migrazioni dei gitani e che lì fa risalire alle vecchie tribù di Israele sparite e disperse, di cui si sa che un gruppo aveva particolarità fisiche particolari... {In corso}

    Soddisfatta del suo risultato tanto sperato a scuola decide di rimanere a Hogwarts per buona parte dell'estate, anche perché non sopporterebbe di dover tornare dai suoi, ormai sono troppo diversi e sente che le cose che ha con loro in comune sono sempre di meno, per cui preferisce scappare piuttosto che affrontarli. In un'afosa giornata di Giugno mentre si reca nel Parco che costeggia tutto il castello, con l'intento di stare un po' all'aria aperta al fresco e di disegnare, viene interrotta dalla compagna di casa più piccola, con cui condivide anche il soprannome, infatti anche lei viene chiamata Max. All'inizio Max la trova alquanto fastidiosa, visto che è tutto l'opposto di lei, ma a poco a poco comincia a farsela piacere arrivando persino a farle un disegno di una nuvola che aveva visto, decorandolo un po'. Infondo quella ragazzina è tutto quello che Max ha sempre voluto essere: spensierata e infantile, ma con un cuore enorme. Ma purtroppo la storia si evolve in modo alquanto pericoloso visto che Maxine, distraendosi, cade in un buco facendosi male alla caviglia e la giovane Prefetta l'unica che può salvarla. {In corso}




    « Dicen que voy como perro sin su dueño, como barco sin un mar, como alma sin su cuerpo »

    image

    <p align="justify">Nome: Naa (Parola ebraica singificato: Puro)
    Compleanno: 21 Luglio
    Specie: Tamias Striatus
    Cibo preferito: Pistacchi, o comunque la frutta secca in generale.
    Caratteristiche fisiche: Naa come tutti gli esemplari della sua razza è di un colore che va dal grigio al marroncino. Presenta sulla schiena 5 striature scure e fra le due sui fianchi il pelo è invece di un colore chiaro che dà sul bianco. La coda pelosa è scura sulla parte superiore, con un bordo grigio chiaro. Essendo ancora un cucciolo è piccolo e raggiunge a stento i dieci centimetri (non contando la coda). Ha degli occhietti scuri vispi e profondi, che si osservano sempre intorno con curiosità e circospezione. Non ha particolarità fisiche così evidenti da essere ritenute tali, a parte il musetto dolce che inganna la sua natura pestifera ovviamente.
    Caratteristiche psicologiche: Il piccolo Naa è molto simile alla sua padrona, anche per questo lui è l'unico animale ad andare d'accordo con Max, presenta una profondità quasi umana e riesce subito a capire le intenzioni della ragazza alla quale è profondamente fedele e che ascolta sempre e comunque. Sin dal loro primo incontro al Serraglio Stregato infatti è subito stata evidente la grande intesa che li lega e che probabilmente sarà difficile da spezzare. E' un tipetto curioso, che per questa sua particolarità spesso rischia la vita avventurandosi fuori da cappuccio della padrona, dove suole passare le sue giornate divertendosi a disturbarla, nei momenti meno opportuni, come ad esempio il momento della posta mattutina, in cui la sala grande è piena di gufi, per non fare nomi di rapaci particolarmente interessati a lui (Non citerò di certo Ton! Non potrei mai citare il gufo di Maxine!) di cui lui rappresenta uno dei piatti preferiti, le lezioni, anche quello estremamente pericoloso soprattutto quando c’erano lezioni come pozioni che implicavano il tagliare esserini. Per il resto è un cucciolo molto schivo con gli altri animali che spesso tende a evitare, cosa estremamente strana e che lo particolarizza, stessa cosa vale con le persone, le uniche persone che riesce a sopportare minimamente sono Ruslana e Maxine (quando non ha felidi o volatili d’appresso), esattamente come Max in pratica.





    scheda in costruzione ^^''


    Sistemare grafica
    ∙ Finire storia di Max
    Mettere la musica
    ∙ Sistemare le Memorie del Secondo anno
    ∙ Controllare gli oggetti
    ∙ Descrivere meglio Naa
    Mettere nuove immagini


    Edited by ll Only Eyes ll - 28/3/2011, 23:00
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous

    image


    ◖ Bonospino (Firebolt) ◗

    image
    "Velocità:5+
    Accellerazione:5
    Controllo:5
    Stabilità:5
    Resistenza:4
    Confort:4"

    La Firebolt è il manico di scopa più veloce sul mercato, perfino più della Nimbus 2000, nonché della Nimbus 2001 e con la sua spettacolare tenuta in volo, la Firebolt è una scopa davvero eccezionale. Per ridurre l’attrito con l’aria il manico in frassino, sapientemente levigato, è verniciato con Adamantina. Questo modello è in grado di accelerare da 0 a 250 Km orari in 10 secondi e, grazie al sistema frenante indistruttibile, è perfetto per la finta Wronski, con la quale il cercatore scarta la picchiata appena prima di sfiorare il campo di gioco. La coda è costituita da rami di betulla levigati a mano, che le danno la stabilità necessaria a compiere evoluzioni spettacolari. La Firebolt è la migliore scopa sul mercato, tanto che è il manico ufficiale dei campioni del mondo di Quidditch


    »Divisa Tassorosso
    »Protezioni

    ◖ Bacchetta ◗

    image

    "Legno di quercia, nove pollici, nucleo composto da Pungiglione di Billywig e Crine di Ippocampo, rigida"

    Max si abbassò cautamente facendo un debole sorriso e prese la bacchetta in mano. E si rese conto che stavolta c’era qualcosa di diverso rispetto alle altre. Avere in mano quell’oggetto, sentire la forza che emanava era una sensazione fantastica. Sentiva le farfalle allo stomaco, il cuore in gola, una certa euforia parecchio strana per lei e per il suo carattere. Lei così chiusa in se stessa e diffidente aveva voglia di gridare al mondo i suoi sentimenti tanto erano sorprendenti e belli. Guardò verso il ragazza che sembrava incitarla con gli occhi a provarla, anche se forse era solo una sua impressione.
    - Non credo ci sia bisogno di barricarsi sai? Forse ho trovato quella che mi serviva... a meno che bisogna barricarsi anche quando la bacchetta è quella giusta...- disse grattandosi il braccio e girando la testa di lato.
    Fissò la bacchetta di nuovo. Chiusa nel suo palmo. Sembravano fatte per stare insieme. Per sempre. Scosse la testa per scacciare ogni ultimo rimasuglio di incertezza e si decise a scuoterla. Non appena lo fece, il sentimento di prima si intensificò fino quasi a diventare quasi incontenibile. La bacchetta tremò ed emise scintille azzurre e bianche, mentre lei si sentiva bene e finalmente sollevata. A poco a poco la sensazione sparì e tornò a farsi latente come prima. Max però ora aveva l’assoluta certezza che quell’oggetto, quel pezzo di legno l’avrebbe affiancata sempre, negli anni a venire e non l’avrebbe mai tradita come la migliore delle amiche.




    ◖ Libri (II° Anno) e Cartoleria ◗

    »Manuale degli Incantesimi (Miranda Gadula)
    »Manuale degli Incantesimi - Volume II(Miranda Gadula)
    »Compendio sull'Istruzione Magica in Europa (Quirinius Worple)
    »Guida Pratica alla Trasfigurazione Avanzata(Emerc Zotti)
    »Piante Acquatiche Magiche del Mediterraneo e loro Proprietà(Josephine Bavard)
    »Pozioni Avanzate(Libatius Borragine)
    »Libro Mostro dei Mostri
    »Fatture per Affatturati (Villiam Vizietus)
    »Libro Mostro dei Mostri (Nessun autore)
    »L'oracolo dei Sogni (Inigo Mago)
    »Chirone, la Costellazione del Sagittario(Nessa Centauri)
    »La mia vita da Babbana(Daisy Hookum)




    »Calamaio in ottone;
    »Penna d'aquila;
    »Inchiostro nero;
    »Quaderno rilegato in cartone
    »Penna prendi appunti arancione;

    ◖ Abbigliamento ◗

    »Divisa scolastica Tassorosso;
    »Guanti in pelle di drago;
    »Vestito da cerimonia;
    »Cappello da strega;

    ◖ Occorrente per Pozioni ◗

    »Calderone in rame;
    »Bilancia in rame;
    »Set di provette in vetro;
    »Set di ingredienti per il secondo anno;


    ◖ Oggetti personali ◗

    »One Piece (Eiichiro Oda)
    »Shaman King (Hiroyuki Takei)
    »La Mappa di pietra (James Rollins)
    »Ho dovuto uccidere (Nima Zamar)
    »Souvenir Egiziani
    »Fermagli e prodotti vari
    »Tracolla Tassorosso
    »Spilla Prefetto Tassorosso
    »Spilla Capitano squadra di Quidditch Tassorosso
    »Poster di Nek
    »Peluche vari (tre a forma di Lupo, due di cane, uno di coniglio)

    ◖ Regali ◗

    »Ciondolo a forma di Boccino d'oro (Mugain O'Connor)
    »Diario Magico (Mugain O'Connor);

    ◖ Abbigliamento ◗

    image
    imageimageimageimageimageimageimage


    Edited by ll Only Eyes ll - 20/2/2011, 20:25
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar


    Group
    Fan capo
    Posts
    7,271
    Location
    Tatooine

    Status
    Anonymous



    « Y esta soy yo, ahora llega mi momento, no pienso renunciar no quiero perder el tiempo »


    secondo
    anno


    [size=2][font= trebuchet ms]

    image
    L’estate trascorre veloce ad Hogwarts per Max, ed è così con suo profondo dissenso che i genitori la intimano a tornare almeno un mese a casa con loro. Purtroppo la ragazzina si ritrova a non essere molto entusiasta della cosa, non sa neanche lei bene perché, ma ormai sente che i suoi genitori sono quasi degli estranei. Però, nonostante gli iniziali tentennamenti lascia la scuola e passa il mese di agosto a Norwich nella sua casa. La convivenza dei genitori è più difficile del previsto, non riesce infatti a sopportare i loro sguardi carichi di rancore e diffidenza. Ormai non la reputano più una di loro, ma quella “strana” della famiglia. Per Max essere discriminata non è una novità, le è successo per tutta la sua vita per un motivo o per un altro. Ma subire questo dai propri genitori... ecco è questo che non si sarebbe mai aspettata e a cui non si sarebbe mai abituata. Passa così un’estate orribile, sentendosi in gabbia e trovando sollievo solo nella compagnia di suo fratello [color=navy]Rosh, con cui cerca di passare più tempo possibile, e la sua ragazza Meredith. Al contrario con il fratello più grande la situazione è insostenibile a momenti. Se i genitori tentano infatti di nascondere gli sguardi nei suoi confronti lui lo fa con arroganza e la sua solita faccia da schiaffi. Persino il suo compleanno è rovinato dalla poca partecipazione della famiglia. Le regalano un berretto rosa (colore che lei odia), Dan un pettine, e Rosh un nuovo album da disegno e una matita, l’unico che dimostra ancora una volta di conoscerla veramente. Ci rimane molto male quando nessuno dei suoi amici le invia una lettera di auguri. Ma se ne fa una ragione ben presto, riuscendo a estraniarsi da quel mondo grigio facendo maratone di film.

    Il giorno in cui arriva finalmente la lettera del preside che la invita a frequentare il suo Secondo anno ad Hogwarts, la ragazzina fa i salti di gioia. Finalmente potrà tornare tra quelle mura tanto care. Fa così tutta eccitata i bagagli e aspetta con impazienza il giorno in cui potrà finalmente prendere il treno per la sua adorata scuola. Quel giorno si sveglia stanchissima, anche perché sarà un lungo viaggio per arrivare a Londra, accompagnata da Rosh fino alla stazione lo saluta quasi con le lacrime agli occhi e poi va via confondendosi tra la folla. Una volta arrivata sul treno si ritrova a godere dei privilegi di essere un Prefetto andandosi a sistemare tra di essi e i Caposcuola nell’apposito scompartimento fornito di tutti i confort. All’inizio rimane un po’ isolata e sulle sue, ma l’arrivo di facce conosciute come quella di Medea e il simpatico racconto del Caposcuola Grifondoro Alastor, la mettono più a suo agio, permettendole così di scambiare quattro chiacchiere coi suoi colleghi e conoscerli meglio finalmente. E non appena messo piede fuori dal treno, con la testa ancora scombussolata, la ragazza viene quasi aggredita da un enorme gufo con una lettera del Ministero nel becco. Ed è in quel momento che la ragazza di ricorda di aver fatto richiesta, verso Maggio e approfittando del suo già sconvolgente ruolo di Auror, di diventare Vice Capitano di essi. Normalmente non avrebbe ma fatto una cosa del genere, ma Ruslana e Maxine sapevano essere molto convincenti. Così titubante aveva aperto la busta, scoprendo di essere riuscita a ottenere il posto. Eera quasi svenuta dalla sorpresa e dalla gioia. Era divenuta Vice Capitano degli Auror Sotto la guida di Lexody Wellman. Non un uomo, una leggenda. {In corso}

    Tornare a scuola non le sembra neanche vero. Dopo tanto tempo finalmente può tornare dai suoi amici, e soprattutto non essere più fissata in modo strano per via del suo ciuffo particolare o della sua natura magica. Trascorre così i primi giorni in pace e armonia, beandosi del sonno fino a tarda ora, da sempre negatogli dai genitori. Ed è in una di queste mattine, semplici e tutte uguali tra loro, al Cerchio di Pietre nei parchi della scuola che fa la scoperta che renderà il resto dell’anno a dir poco stupendamente piacevole. Ruslana. La sua Ruslana è tornata. Con un moto d’affetto di solito a lei estraneo non appena la vede le lancia le braccia al collo abbracciandola con affetto. Le è davvero mancata la sua migliore amica, e trascorrono così tutto il tempo a parlare delle reciproche estati, facendo sentire Max un po’ a disagio per via delle sue patetiche in confronto a quelle di Ruslana, alla fine però riesce a lasciare stare e a divertirsi con chi ama veramente. {In corso}

    Il suo gioioso momento di pausa in attesa delle lezioni viene però interrotto da una busca notizia. Dovrà comprarsi un animale per potervi partecipare. L’anno prima era riuscita a scampare al pericolo, ma evidentemente quest’anno per lei non c’era scampo. Si era così presa di coraggio e recata a Diagon Alley, l’unico posto che conosceva adatto alla compravendita di animali. Sperava solo di non incontrare nessuno che conosceva. La ragazza infatti era conosciuta per la sua fama di non amante degli animali, essere dal cuore di pietra che non si faceva commuovere neanche da un cucciolo, e se l’avessero vista in un negozio nell’atto di comprare uno di quegli esseri poco progrediti le sarebbe di sicuro finita male. Ma aveva dovuto correre il rischio lo stesso ed era andata spedita al Serraglio Stregato. Ed era lì, in vetrina, che l’aveva visto.<p align="center">“Stava quasi per perdere le speranze ed entrare a chiedere aiuto quando vide una gabbia di scoiattolini con delle curiose strisce nere sul dorso. Tutti si prendevano a colpi per giocare, tranne uno. Lui che stava in disparte, per un attimo i loro occhi si incrociarono e lui sembrò quasi animarsi. Scattò sulle zampe e tentò di avvicinarsi col musetto.
    “Questa deve essere magia...” pensò capendo che era quello l’animale che voleva. Nessun altro.”

    Una volta entrata però aveva fatto una spiacevole constatazione: Ruslana lavorava lì. Colta improvvisamente dalla vergogna aveva cercato di fare le cose il più velocemente possibile, non senza balbettare e arrossire fino alle orecchie, ma ovviamente la ragazza Corvonero aveva subito capito tutto, e con un sorriso sotto i baffi le aveva retto il gioco fino a che non era uscita dal negozio. Era a quel punto che aveva pensato per la prima volta al nome che gli avrebbe dato. Naa.
     
    Top
    .
31 replies since 6/12/2009, 16:29   2232 views
  Share  
.